PRIMA PAGINA
faq
Mappa del sito
Temi caldi
Temi caldi
Notizie
Attualitą
Politica
Economia
In Europa
Nel Mondo
Contrappunti
Intorno a noi
Cittą e Quartieri
La Regione
Religione
Notizie e commenti
Cattolici e politica
Documenti ecclesiali
Link utili
Cultura
Libri
Cinema
Musica
Fumetti e Cartoni
Teatro
Arte ed eventi
Storia
Scienze e natura
Rubriche
Focus TV
Sport
Mangiar bene
Salute
Amore e Psiche
Soldi
Diritti
Viaggi e motori
Tecnologia
Buonumore
Login Utente
Username

Password

Ricordami
Dimenticata la password?
Indicizzazione
Convenzioni


Politica - Notizie e Commenti
La "coerenza" di Follini Stampa E-mail
La scelta di sostenere Prodi lascia esterefatti
      Scritto da Domenico Martino
28/02/07

follini.jpgMarco Follini ha annunciato il suo voto favorevole al Governo Prodi nella votazione al Senato, dove è determinante.   

Noi vorremmo riflettere su questo comportamento, non utilizzando una logica di parte (il centro-sinistra ovviamente applaude, il centro-destra critica), bensì un criterio 'oggettivo': la coerenza politica. E per coerenza non intendiamo una presunta esigenza di non cambiare mai idea, o di non calare le proprie idee nella mutevole realtà politica (questa sarebbe forse ottusità). Intendiamo, piuttosto, il dovere morale di essere fedele ai propri principi e agli impegni assunti con gli elettori. Lasciamo dunque la parola allo stesso Follini.

Nel suo discorso di dimissioni da segretario dell’UDC del 15 ottobre 2005, Follini esordiva affermando di ritenere che “questa Direzione [organo direttivo del partito, ndr] debba essere il luogo di un dibattito vero e non di un minuetto finto. Cercherò di contribuirvi come so e come posso. Un dibattito vero, perfino aspro, fa parte del legame tra di noi. Un partito è una associazione di uomini liberi ma anche una comunità umana e politica. E dentro questa comunità si formano legami che non si possono spezzare, anche quando magari si hanno idee diverse. Tale è il legame che ho verso molti di voi e tale è da parte mia da più di trent'anni il legame con Pier Ferdinando Casini”. Concludeva: “Resto ovviamente a pieno titolo un dirigente e prima ancora un militante di questo nostro partito a cui auguro di saper coltivare le proprie ragioni vicino al cuore politico di tanti elettori che ci hanno chiesto di esserci per cambiare e non di esserci per lasciare le cose come erano” (i grassetti sono nostri, ndr).
E siccome era "ovvio", il 16 giugno 2006 ha fondato il movimento politico "L'Italia di Mezzo".

Incoerente per questo?
Per carità, non è certo il lasciare un partito - che lui stesso aveva enfaticamente definito "un'associazione di uomini liberi, ma anche una comunità umana e politica" - che può essere visto come atto di incoerenza.

Forse l’importante è rimanere fedeli ai propri elettori, ai quali si è chiesto il voto. Ecco, appunto, una domanda: perché, se non si sentiva più “un militante di questo nostro partito”, non ha lasciato il partito prima delle elezioni, prima cioè di essere candidato ed eletto? Peraltro gli elettori dell’UDC non hanno scelto espressamente la sua persona, dal momento che non c’era il voto di preferenza.

Incoerente per questo, allora? 
Forse no, se si  ritiene che l'essenziale sia rimanere fedeli alle proprie idee.

Leggiamo dunque il manifesto dell’ "Italia di Mezzo":
“La proposta dell'Italia di Mezzo nasce con l'ambizione di concorrere a ricostruire nel nostro Paese un moderno centro di governo. Un centro che ricorda la tradizione democristiana ma non la vuole imbalsamare. Un centro che coltiva la democrazia dell'alternanza ma vuole sottrarsi alla morsa di un bipolarismo raffazzonato ed estremizzato. Un centro alternativo alla sinistra, e più ancora a questa sinistra che oggi governa l'Italia assommando confusamente proposte e interessi contradditori" (i grassetti sono sempre nostri, ndr).

Il Follini autore di questo manifesto, lo stesso che aveva sempre detto "la mia battaglia è volta a cambiare il centrodestra e a sconfiggere il centrosinistra", il 21 febbraio ha dichiarato: "è arrivato il momento di mettere in cantiere un altro centrosinistra”.

Incoerente? Fate voi.

Intendiamoci: è difficile trovare - in qualsiasi partito - un politico di cui si possa dire che non ha mai cambiato (anche radicalmente) posizione in base alle convenienze del momento.
Ma Follini era sembrato a molti più serio, più responsabile, meno protagonista. Era sembrato.



Giudizio Utente: / 8

ScarsoOttimo 




Ricerca Avanzata
Aggiungi questo sito ai tuoi preferitiPreferiti
Imposta questa pagina come la tua home pageHomepage
Agorą
Lettere e Forum
Segnalazioni
Associazionismo
Comunicati
Formazione
Dagli Atenei
Orientamento
Lavoro
Concorsi
Orientamento
Impresa oggi
Link utili
Informazione
Associazionismo
Tempo libero
Utilitą varie
Link consigliati
Zenit.org
La nuova Bussola
   Quotidiana
Storia libera
Scienza e fede
Il Timone
Google
Bing
YouTube
meteo
mappe e itinerari
Google Maps e
  Street View
TuttoCittà Street
  View



Questo sito utilizza Mambo, un software libero rilasciato su licenza Gnu/Gpl.
© Miro International Pty Ltd 2000 - 2005