A molti di coloro che si cimentano con la dichiarazione dei redditi, sarà capitato di trovarsi in difficoltà nel distinguere le spese "detraibili" da quelle "deducibili".
Che differenza c'è tra deduzioni e detrazioni?
La deduzione fiscale è un'agevolazione che opera sul reddito imponibile anziché (come per le detrazioni) sull'imposta.
Che cosa significa?
Al momento di calcolare il reddito "imponibile" (quello su cui vengono applicate le aliquote percentuali delle imposte sui redditi) vengono "dedotte" le somme che costituiscono una deduzione. Queste somme possono essere previste dal fisco (deduzioni per carichi familiari, per categorie di lavoro) o possono essere applicate dal contribuente, qualora si tratti di spese sostenute per cui il fisco conceda questo tipo di agevolazione (spese "deducibili").
Concretamente: se il mio reddito lordo prima di applicare le deduzioni è di 20.000 euro, sottraendo deduzioni per un ammontare di 3.000 euro si ha un reddito imponibile (su cui viene calcolata l'imposta) di 17.000 euro.
Qual è il vantaggio finale per il contribuente?
Sulle somme che costituiscono deduzione, non si paga un'imposta pari all'aliquota marginale dell'imposta sul reddito cui è soggetto il contribuente. Se tale aliquota è del 27%, nell'esempio fatto non si paga il 27% di 3.000 euro (cioè 810 euro).
La detrazione fiscale è un'agevolazione che opera sull'imposta anziché (come per le deduzioni) sul reddito imponibile.
Che cosa significa?
Dopo che sul reddito imponibile (quello su cui vengono applicate le aliquote percentuali delle imposte sui redditi) è stata calcolata l'imposta, da questa somma vengono "detratte" le somme che costituiscono una detrazione. Queste somme possono essere previste dal fisco (detrazioni per carichi familiari, per categorie di lavoro) o possono essere applicate dal contribuente, qualora si tratti di spese sostenute per cui il fisco conceda questo tipo di agevolazione (spese "detraibili").
Concretamente: dopo che ai singoli scaglioni del mio reddito imponibile ho applicato le diverse aliquote, dall'imposta che risulta da pagare dovrò sottrarre l'importo delle detrazioni, importo che costituisce il vantaggio finale effettivo per il contribuente.
L'importo delle detrazioni è fisso per quelle previste dal fisco; nel caso delle spese agevolate, invece, la detrazione di solito è concessa per una percentuale sulle spese stesse: per una spesa (ad esempio medica) sostenuta pari a 1.000 euro, se la percentuale prevista è del 19%, la detrazione effettiva risulterà pari a 190 euro.
Meglio le detrazioni o le deduzioni? La risposta - come sempre in questi casi - è… dipende!
Dipende innanzitutto dagli importi delle deduzioni o detrazioni determinate dal fisco.
Dipende anche dall'aliquota applicata sulle spese detraibili: se questa - come nell'esempio fatto, e come accade nel sistema fiscale italiano degli ultimi anni - è del 19%, allora converrebbe la deduzione, visto che consente di non pagare l'imposta su quell'importo tenendo conto di un'aliquota marginale che è quasi sempre più alta del 19%.
Dal punto di vista dell'equità, la deduzione - per certi versi - risulta più conveniente per i redditi alti (che hanno le aliquote marginali più alte).
Per altri versi, però, bisogna considerare che la deduzione favorisce redditi bassi e famiglie in relazione alle "addizionali" applicate dagli enti locali (imposte che aumentano l'aliquota dell'IRPEF di alcuni punti - o frazioni di punto - percentuali, e quindi vengono calcolate proprio sull'imponibile).
La deduzione, infatti, riduce il reddito imponibile, e quindi l'importo delle addizionali.
Tale riduzione delle addizionali avvantaggia in primo luogo i redditi bassi, poiché le addizionali non sono quasi mai progressive, e quindi penalizzano i redditi inferiori.
In secondo luogo, se l'addizionale si applica ad un reddito imponibile ridotto delle deduzioni commisurate ai carichi familiari, anche l'addizionale risulta meno pesante in funzione dei carichi familiari stessi. Se invece ci sono le detrazioni al posto delle deduzioni, l'addizionale si applica ad un imponibile maggiore e "fisso" (indipendente dai carichi familiari), penalizzando le famiglie; con una penalizzazione che aumenta al crescere del numero di familiari a carico.