articolo di riferimento Flor Garduño: l’enigma del corpo umano
Basta con i nudi di donna, non se ne puo' più, con la scusa dell'arte, pah!, due tette in prima pagina.
Ma che modo è questo?
Un lettore indispettito
Risponde Giovanni Martino:
L'amico lettore "indispettito" tocca una corda cui siamo molto sensibili: lo sfruttamento facile di immagini e situazioni a sfondo sessuale, lo sfruttamento del corpo - soprattutto - della donna per fini volgarmente pubblicitari o commerciali. Debbo pubblicizzare un telefonino? Cosa di più attinente di un bel paio di natiche femminili?
E' un fenomeno triste, per molti motivi. Dimostra la scarsa capacità creativa di chi si rifugia in questi espedienti. Dimostra lo scarso rispetto per un tema - la sessualità umana - che è stato banalizzato all'inverosimile. Dimostra due volte scarso rispetto per i lettori / spettatori / navigatori: perché si cerca di sfruttarne la curiosità morbosa (anziché l'intelligenza), e perché non ha riguardo per la loro sensibilità (restano molti, per fortuna, quelli che non gradiscono la volgarità).
Quando poi vediamo gli spregiudicati "sfruttatori" del sesso appellarsi alla "libertà d'espressione", al "superamento dei tabù", all' "erotismo artistico" e ad altre ipocrite banalità, un po' sorridiamo, un po' ci viene l'amaro in bocca.
Non lo diciamo solo adesso, ma lo abbiamo per esempio denunciato in un articolo-critica alla trasmissione tv delle Iene.
Veniamo dunque colti con le mani nel barattolo della marmellata? Moralisti che predicano bene e razzolano male?
Abbozziamo una breve difesa, chiedendo al lettore di giudicare con più attenzione il fine che ci ha mosso e l'oggetto della critica.
Il fine.
Cercavamo facile pubblicità?
Non abbiamo esposto l'immagine criticata su manifesti o su locandine affisse ad un'edicola. Non dobbiamo attrarre navigatori, perché chi entra nel nostro sito... è stato già attratto! (E capisce subito che non vale la pena ritornarci per cercare nudi)
Cercavamo profitti?
Il nostro è un servizio gratuito...
L'oggetto.
Si tratta di un'immagine volgare, inopportuna, fuori contesto?
Va premesso che riteniamo il sesso materia tanto bella quanto privatissima. Anche nell'arte, se lo si vuole affrontare, può essere descritto in maniera più efficace con accorte allusioni, piuttosto che con gratuite esibizioni. In Basic istinct, i nudi di Sharon Stone erano necessari all'intreccio narrativo, o erano solo un espediente per attrarre il voyeurismo dello spettatore? Un bacio di Bogart - e le luci che si spengono - rendeva un film meno passionale?
Ciò premesso, la rappresentazione del corpo umano può avere diverse modalità e significati, e non coincide necessariamente con la rappresentazione del sesso, con l'intromissione nell'intimo. La foto di Flor Garduño che abbiamo pubblicato non ritrae - ci sembra - situazioni erotiche o ammiccanti. E' uno scorcio di un nudo di donna, che non necessariamente è soggetto di provocazione sessuale (come accade per i "calendari" di modelle e attricette), ma ha da sempre costituito anche un soggetto d'arte, nella pittura, come nella scultura e - più di recente - nella fotografia. Il seno, in particolare, simboleggia la maternità. A questo soggetto, se lo si vuole affrontare in chiave sinceramente artistica, non si può "alludere": o lo si ritrae - in forme non compiaciute e non provocanti: altrimenti prevale la componente sessuale - o ci si dedica ad altro. Nemmeno ci sembrano gratuite le altre - poche e soffuse - nudità rappresentate dalla fotografa nella sua mostra: cogliamo uno sforzo di significato, come quello descritto nell'articolo-recensione di Nabil Gharbiya.
E' vera "arte"? Anche chi ritenesse di no, forse è ingeneroso nell'accusarci di aver usato quella dell'arte come "scusa" per sbattere il nudo in prima pagina.
Quanto detto è sufficiente a diminuire il "dispetto" dell'amico lettore (che ringraziamo in ogni caso per l'attenzione con cui ci segue)? Che ne pensano gli altri?
Mandaci anche tu il tuo commento