Sono un lazialissimo e mi sono avvicinato a voi cercando su google "Giuliano Fiorini". Condivido molte delle vostre idee, ma il vostro richiamo ai presunti valori "cattolico-liberali" mi lascia a dir poco perplesso. Io sono VALDESE e seppur mi riconosca in molte delle cose elencate qui: Quali valori?, vi chiedo:
a. perché non parlate di valori CRISTIANO-LIBERALI? Forse noi protestanti o gli eventuali ortodossi non possiamo condividere i vostri valori e/o far parte della vostra associazione? b. come si concilia il LIBERALISMO con il palese anti-laicismo della Gerarchia cattolica? I valori "liberali" erano quelli di Alcide de Gasperi, che non chinò mai la testa di fronte all'anti-laicismo della chiesa di allora.
Un fraterno saluto e che Dio vi benedica.
Federico
Risponde Giovanni Martino:
Caro Federico, ci fa piacere che la "casualità" della fede calcistica (comune a chi ti risponde; ma nel mondo Lazio quante cose succedono per "caso"?) abbia potuto farti conoscere il nostro sito, che ha ambizioni di cultura e informazione ben più vaste.
Perché "cattolici liberali" e non "cristiani liberali"? In effetti, se hai letto con attenzione l'articolo Quali valori?, parliamo dell'importanza dell' "umanesimo cristiano" e dei valori di "ispirazione cristiana". Nell'articolo sulle radici europee, sottolineiamo come l'idea di sviluppo sia figlia della visione giudaico-cristiana della storia. Proprio perché di tale cultura e di tali valori vogliamo esaltare non tanto la natura confessionale (che pure è importantissima nella vita di Fede di ciascuno), quanto la natura razionale e il rilievo sociale e pubblico; nella convinzione che la pólis, la comunità politica, non ne possano fare a meno. Sottolineare una natura razionale, invocare un rilievo pubblico, richiede evidentemente che si esca da ogni recinto confessionale: ci rivolgiamo (se non hanno pregiudizî) ai cattolici "normali" che vanno a messa ogni domenica; a quelli tradizionalisti e progressisti; ai cristiani ortodossi; a quelli valdesi, riformati, evangelici, ...; ai fedeli di altre religioni e ai non credenti.
Non cerchiamo una fusione, un punto d'incontro "sincretistico" che porti qualcuno a rinunciare alla propria identità; cerchiamo valori di convivenza che possono emergere proprio dall'incontro di identità chiare, consapevoli. Perché, allora, nel presentare la nostra associazione, abbiamo parlato di "ispirazione cattolico-liberale"? Quello è l'estratto del nostro statuto, ed è dettato da un'esigenza di sintesi. Il rapporto religione-società può essere declinato in numerosi modi (che spesso, anche in ambito cattolico, appaiono divergenti): noi abbiamo un punto di partenza che esprime una grande ricchezza culturale, la dottrina sociale della Chiesa cattolica (nella quale il valore della "libertà" ha un rilievo fondamentale).
Il nostro progetto - aggiungiamo subito dopo - è di camminare insieme "senza discriminazioni con tutti coloro che si riconoscano in tali valori". E ancora: "L’ispirazione ai valori cristiani non è un recinto, ma uno stimolo e una bussola..." Si aggiunga poi che parlare di cultura cristiana in Italia significa parlare soprattutto (seppur non solamente, come ci ricordi giustamente) di cultura cattolica... Fare riferimento alla Chiesa cattolica comporta anche il rischio di qualche equivoco: come quello di essere chiamati in causa non solo sui contenuti di fede e cultura, ma anche sulla storia, sui torti (veri e presunti) e sulle ragioni di un'entità bimillenaria...
Fra poche settimane sarà on line - come avrai intuito - la nostra nuova versione del sito: completamente rifatta da punto di vista grafico, più accessibile, più ricca di contenuti (tra cui un importante approfondimento su laicità e laicismo). Se la mia risposta ti ha soddisfatto, sarà graditissimo ogni tuo contributo. Ricambiamo il tuo saluto e la tua benedizione.