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Volontari nelle Forze Armate Stampa E-mail
Le opportunitą di ferma (anche a tempo determinato). I link ai siti dei corpi "in divisa"
Ultimo Aggiornamento: 09/10/06

soldati_accademia.jpgPrimo gennaio 2005: stop alla leva obbligatoria, largo ai volontari. Esercito, Marina ed Aeronautica cambiano pelle e offrono, innanzitutto ai giovani tra i 18 e i 25 anni che decidono di entrare in caserma per libera scelta (uomini e donne), concrete chance di trovare un posto di lavoro al servizio dello Stato, a tempo determinato e indeterminato. A stabilirlo è la legge numero 226 del 2004, che rappresenta un passo concreto verso la realizzazione di un servizio militare professionale.

L’obiettivo del nuovo meccanismo è duplice: prevedere per i volontari sbocchi interni fino all’inquadramento in servizio permanente e consentire al personale che non trova collocazione all’interno delle Forze armate di avere, al termine del periodo della ferma, un’opportunità lavorativa in altre strutture pubbliche, per esempio nelle Forze di polizia a ordinamento militare e civile.

Insomma chi punta su divisa e stellette fa un investimento che può rivelarsi estremamente utile anche in chiave lavorativa. Ecco, in dettaglio, le novità introdotte dalla riforma.

La legge 226 istituisce due categorie di volontari: quelli in ferma prefissata di un anno (stipendio mensile di circa 800 euro) e quelli in ferma quadriennale. La prima categoria costituisce il livello iniziale di accesso nelle Forze armate. La richiesta di personale è da subito sostanziosa. Il primo bando di concorso per volontari in ferma prefissata di un anno aveva infatti l’obiettivo di reclutare 29.110 unità (rispettivamente 23.500 nell’Esercito, 4.930 nella Marina e 680 nell’Aeronautica).

Il nuovo bando si è chiuso ad agosto.

Chi decide di entrare per dodici mesi può chiedere di restare per un altro anno e provare successivamente il concorso per il reclutamento in ferma quadriennale. I volontari ammessi a questa fase più lunga partono con il grado di caporale, di comune di prima classe o di aviere scelto e possono conseguire, dopo un giudizio di idoneità e non prima del compimento del diciottesimo mese dall’ammissione alla ferma, il grado di caporal maggiore o sottocapo o primo aviere.

Chi opta per il servizio quadriennale può chiedere di restare per due ulteriori periodi, ciascuno della durata di due anni. Dopo la trafila, se tutto fila liscio, si può sperare di essere immessi nei ruoli dei cosiddetti volontari in servizio permanente e dunque conquistare un posto di lavoro a tempo indeterminato.

Attenzione però: il percorso lavorativo, come già detto, dopo un periodo iniziale svolto, per esempio, nell'Esercito può continuare anche presso un’altra amministrazione pubblica. I soldati in ferma prefissata di un anno o in rafferma annuale, in servizio (già a partire dal nono mese) o in congedo, hanno infatti la possibilità di partecipare ai concorsi banditi per accedere alle carriere iniziali delle seguenti amministrazioni: Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato, Corpo di polizia penitenziaria e Corpo militare della Croce Rossa. Chi opta per questa strada deve chiaramente partecipare a una nuova procedura selettiva, che va affrontata con il massimo impegno. Secondo l’ordine delle graduatorie finali, così come stabilito dall’articolo 16 della legge 226, una parte dei concorrenti giudicati idonei è immessa direttamente nelle carriere iniziali di queste amministrazioni mentre un’altra parte è inserita solo dopo aver prestato servizio nelle Forze Armate come volontario in ferma prefissata quadriennale.

Le Scuole Sottufficiali e i Reggimenti addestramento volontari
Se si è decisi ad intraprendere la carriera militare o si vuole accedere alle più alte specializzazioni, esistono vie più dirette. Con le Scuole Sottufficiali e i Reggimenti addestramento volontari è possibile, tramite concorsi interni, transitare dai volontari ai sottufficiali e dai sottufficiali agli ufficiali.
Nell'Esercito i sottoufficiali della scuola di Viterbo ottengono la laurea di primo livello in Scienze gestionali. Esiste infine la possibilità di diventare ufficiali a nomina diretta avendo già acquisito la laurea.

Bandi per le Accademie militari

La strada maestra è quella delle 'Accademia militare: dell'Esercito di Modena, della Marina di Livorno, dell'Aviazione di Pozzuoli. I bandi di concorso vengono normalmente pubblicati nelle Gazzette Ufficiali di fine anno. Sono aperti a uomini e donne, anche se queste ultime non possono superare una percentuale massima stabilita per decreto e diversa a seconda delle discipline. La legge che ha consentito l’ingresso delle donne nelle Forze Armate è la numero 380 del 20 ottobre 1999. I primi concorsi rivolti anche alle donne hanno avuto inizio nel 2000, con l’accesso dapprima nelle Accademie, a seguire quelli “a nomina diretta” (per laureati), quelli per marescialli e infine quelli per volontari.

Le accademie, attraverso un percorso formativo estremamente impegnativo, formano gli ufficiali delle Forze armate in servizio permanente. Gli allievi dell’Accademia conseguono la laurea specialistica in diverse discipline. Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea e di laurea specialistica finalizzati alla formazione delle Forze armate e del Corpo della guardia di finanza sono definiti dalle università, d’intesa con le scuole militari per gli ufficiali e con gli altri istituti militari d’istruzione superiore.

Per l’attivazione e la gestione di tali corsi di studio, le università, cui compete il rilascio dei titoli e la responsabilità dei corsi, stipulano apposite convenzioni con le accademie militari per gli ufficiali e con gli altri istituti militari d’istruzione superiore.

I requisiti
Il titolo di studio minimo per poter presentare domanda è il diploma di scuola media superiore, ma ai candidati sono richiesti altri requisiti di tipo morale, fisico, psichico e anagrafico, che sono specificati nei singoli bandi.

Ad esempio chi vuole entrare all’Accademia deve aver compiuto il diciassettesimo anno di età e non aver superato il ventiduesimo.

Le accademie rilasciano titoli in Scienze politiche, Giurisprudenza, Economia, Ingegneria, Informatica, Scienze della comunicazione, Farmacia, Medicina e Veterinaria. Oltre alle normali materie di studio, si approfondiscono anche temi riguardanti la vita militare, quali le strategie di combattimento, la storia dei Corpi, armi e tiro, topografia. Gli allievi ammessi hanno diritto a uno stipendio mensile che si aggira sugli 850 euro netti oltre a vitto, alloggio e libri di testo garantiti.

Insomma, le strade per trovare un posto in divisa sono varie. Il consiglio, prima di scegliere, è di non dare nulla per scontato e di informarsi, contattando i distretti militari o gli uffici competenti (sito web www.difesa.it, link “contatti”): Stato maggiore Esercito, numero verde 800299665; Stato maggiore Marina, telefono 0636804442; Stato maggiore Aeronautica, telefono 0649866626

 Per gli altri "concorsi in divisa" è possibile consultare i seguenti siti:

www.aeronautica.difesa.it

www.carabinieri.it

www.corpoforestale.it

www.gdf.it

www.marina.difesa.it

www.poliziastato.it

www.polizia-penitenziaria.it

www.vigilfuoco.it

www.siapol.it



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