Cattolici e politica
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Vita e famiglia al centro dello scontro elettorale
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Politiche '06: il cardinal Ruini evidenzia i temi essenziali oggetto del giudizio degli elettori
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02/04/06
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Pubblichiamo un breve estratto (le evidenziazioni in grassetto sono nostre) dalla prolusione del cardinal Ruini tenuta il 20 marzo 2006 all’apertura del Consiglio permanente della CEI. Il cardinale rimanda alla Nota dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede per un’esposizione approfondita dei criterî che debbono ispirare i cattolici - ma non solo essi – nelle valutazioni politiche; ciò che Ruini evidenzia è la centralità delle tematiche antropologiche (riguardanti vita e famiglia), che oggi subiscono un attacco epocale (con fecondazione artificiale, eutanasia, unioni civili, ecc.) e che quindi diventano il discrimine del giudizio.
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4. In quest’ultimo periodo il confronto politico, nel nostro Paese, è comprensibilmente monopolizzato dall’ormai imminente appuntamento elettorale, con toni accesi e molteplici terreni di polemica. Nella sessione di gennaio di questo Consiglio Permanente abbiamo già precisato il nostro atteggiamento, che è quello di non coinvolgerci, come Chiesa e quindi come clero e come organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento politico o di partito, e allo stesso tempo di riproporre agli elettori e ai futuri eletti quei contenuti irrinunciabili, fondati sul primato e sulla centralità della persona umana, da articolare nel concreto dei rapporti sociali, e sul perseguimento del bene comune prima di pur legittimi interessi particolari, che costituiscono parte essenziale della dottrina sociale della Chiesa, ma non sono “norme peculiari della morale cattolica”, bensì “verità elementari che riguardano la nostra comune umanità” (cfr il discorso del Santo Padre ai pubblici amministratori di Roma e del Lazio, 12 gennaio 2006). Nella situazione attuale meritano inoltre speciale attenzione alcune fondamentali tematiche antropologiche ed etiche, come quelle del rispetto della vita umana dal concepimento al suo termine naturale e del sostegno concreto alla famiglia legittima fondata sul matrimonio, in particolare nei suoi compiti di generazione ed educazione dei figli, evitando invece di introdurre normative che ne comprometterebbero gravemente il valore e la funzione e non corrispondono ad effettive esigenze sociali. Una più completa e approfondita esposizione e motivazione di questi criteri di orientamento, da porre soprattutto in rapporto con i programmi delle diverse forze politiche, è contenuta nella Nota dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede del 24 novembre 2002 “circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica”, in particolare al n. 4: assumendola come riferimento concreto delle proprie scelte sarà possibile evitare la “diaspora culturale dei cattolici” e una loro “facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano, o non prestino sufficiente attenzione, ai principi della dottrina sociale della Chiesa” (cfr il discorso di Giovanni Paolo II al Convegno ecclesiale di Palermo, 23 novembre 1995). (...)
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