Per quanto mi riguarda, la politica indubbiamente deve esser fatta da politici, anche se l'affiancamento di imprenditori in molti settori può dare sicuramente un miglior funzionamento e una migliore strutturazione e operatività. Il vero politico, che ha una visione complessiva dei problemi sociali, riesce a parlare a Porta a Porta per due ore di seguito, tener testa a contestatori di diverso tipo e fazione politica, far comizi e dibattere alla Camera, è una parte fondamentale che non dovrà mai venir meno in un governo; ma l’imprenditore impegnato in politica non è quello che si sostituisce al politico. L'imprenditore che offre il suo contributo ad una coalizione – se è davvero in gamba - è un uomo con personalità differente, sa come muoversi nell'economia, come dare un servizio ricavandone guadagno, sa essere perspicace, barcamenarsi nel mondo del business. Sa come investire per sé, e quindi per il Paese, sa risolvere situazioni critiche, sa avere idee innovative, sa come far fruttare al meglio ogni singolo settore. Ha l'esperienza che ha conseguito in tanti anni d'imprenditoria, e questo è già un dato oggettivo che si può valutare per capire se merita la nostra fiducia. La sua esperienza non esaurisce il ventaglio delle risorse umane, sociali, culturali, professionali di cui ha bisogno uno schieramento politico; ma sarebbe miope pensare di farne a meno.
Porto agli occhi dei lettori un caso eclatante accaduto a Roma. Per molti anni la stazione Termini, snodo centrale della città capitolina, è stato sotto la supervisione del Comune; gli spazi sottostanti e circostanti ad essa erano rifugio di disperati e persone poco raccomandabili. Tutto ciò, oltre a rendere squallida e indecente la città di Roma agli occhi di qualsiasi persona che si trovasse a passare di lì, portava violenza e sporcizia in un posto che dovrebbe essere il biglietto da visita, il simbolo della capitale: era impensabile per una donna avventurarsi di sera in quei paraggi. Ora la stazione è gestita da una società compartecipata da Stato e privati: chiunque abbia avuto la possibilità di passare per Roma ultimamente, non può far a meno di ricordare una delle stazioni più all'avanguardia d'Italia. Utile, bella, pulita e funzionale, questo è il risultato. Utile per l'infinità di servizi che offre, supermercati, negozi di ogni genere, farmacie, banche etc.; bella per la raffinatezza e la cura data a ogni singolo ambiente; pulita per interesse di tutti i commercianti che tengono al suo aspetto; sicura, grazie alla sorveglianza attenta di polizia e guardie giurate.
Tutti i privati che hanno contribuito a questa realizzazione, collaborando in maniera intelligente con le strutture pubbliche, hanno regalato un servizio di pubblica utilità, un bel biglietto da visita e un grande aiuto a tutti i cittadini romani, come anche a tutti coloro che transitano per la capitale. A tutto questo aggiungiamo che la stazione è diventata un bel business per le loro tasche e per quelle delle aziende che operano in quegli spazi, dando lavoro a centinaia di persone: come si suol dire, "due piccioni con una fava".
Esistono anche pseudo-imprenditori poco capaci o poco trasparenti; ma non possono costituire il metro di giudizio. Purtroppo, a volte, anziché stimare, siamo portati a invidiare capacità e intraprendenza di alcune persone, che possono essere elemento trainante dello sviluppo. E questo può limitare una crescita vera ed autentica di tutti.