Ecco un nuovo anno. Sarà l'inizio di un ciclo migliore, sarà un'occasione di cambiamento da non sprecare? Oppure il tempo scorrerà sempre uguale, incosciente dei giorni, delle programmazioni, dei tanti appuntamenti da fissare e del futuro? Fra le illusioni e la monotonia cosa prevarrà?
Probabilmente la via più saggia da intraprendere è quella intermedia, fatta di un ottimistico realismo. Un nuovo anno può davvero essere l'occasione per fare dei buoni propositi. Non si tratta di abbandonarsi ai sogni o a vane speranze. E' il caso, invece, di trovare la forza per fermarsi, per meditare, per riconoscere le certezze che derivano dal passato, per verificare i dubbi ancora irrisolti e forse destinati a rimanere tali, per aver il coraggio e l'umiltà di porre dei nuovi interrogativi. Le esperienze future, quelle mai vissute prima, che ci attendono nel 2011, probabilmente ci aiuteranno a rispondere a molte domande che sono maturate nel 2010.
Riuscire a decidere di avere, e in certi casi (speriamo tanti), a mantenere un approccio serio, non irriverente, superficiale o distruttivo, alla vita è già un obiettivo positivo. Il desiderio di ricercare un senso per vivere, collocandosi consapevolmente nel tempo che muta e che ci trasforma, è uno "dei buoni propositi" più importanti.
Certamente, aspirare ad una generica "bontà" è un bene e può evocare diverse situazioni concrete in cui provare ad applicare una maggiore generosità di cuore.
Eppure ciò che oggi appare davvero indispensabile, perché a volte carente, è la capacità di essere veri, di poter esprimere se stessi, di trovare un modo per realizzarsi, di sapersi "riconoscere" e nel provare a essere "riconoscibili", perché unici, in una società globalizzata, che sempre di più permette di pensare all'umanità in termini non più di lontananza, ma di familiarità e di vicinanza. Conoscere se stessi, la propria personalità, parlare con la voce del cuore e dell'anima, assumere un ruolo attivo e benefico nella società civile ... possono essere delle mete da inserire fra i primi posti della leziosa, eppure utile, lista dei "buoni propositi" del 2011.
Paola Morgigni