Cara dottoressa,
è da un po’ di tempo che ho in mente questa idea strana sul fatto che io non ami più la mia ragazza come prima, quando invece sono sicuro che ciò non è vero (visto che ci sono giorni in cui di questo pensiero me ne dimentico e la vita amorosa tra me e la mia ragazza è più bella che mai!!). Queste paranoie sono nate in due periodi precisi.
Il primo periodo è dopo essere tornato dalle vacanze, dopo non aver visto la mia ragazza per un mese. Premetto che ho passato un mese a fare da "giudice di pace" nella mia compagnia estiva a causa degli screzi, delle litigate e dei continui complotti che vi regnavano (riuscendo appieno nel mio compito). Ho cominciato ad avere questi pensieri ossessivi, che si sono attenuati (fino a quasi scomparire) nel periodo di Natale.
Questi pensieri sono poi riaffiorati il 3 gennaio, a seguito di un ricovero in ospedale di mia nonna. Si sono amplificati di molto nei tre giorni successivi, fino alla morte di mia nonna! Da allora sono (quasi) giornalieri.
Cerco di trovare conforto parlandone con la mia ragazza, chiedendole se io la amo, se la amerò per sempre e se staremo per sempre insieme. Lei mi risponde sempre di sì e me lo giura, spiegandomi che lei il mio amore lo sente tantissimo, che ogni piccolo pensiero che le rivolgo o regalo che le faccio è una mia dimostrazione d'amore nei suoi confronti; ne è sicura dal fatto che stiamo insieme da tanto, dal fatto che la ascolto sempre quando c'è un problema, dal fatto che io non sono una persona che finge di amare, dal fatto che vogliamo insieme una vita e dei figli, facendo tanti progetti a cui io partecipo molto attivamente. Secondo lei queste paranoie sono una conseguenza del dispiacere della morte improvvisa di mia nonna, della quale non abbiamo ancora conosciuto la causa!!!
Premetto che io sono uno studente universitario al secondo anno, devo stare in casa a studiare in continuazione e ho sempre la preoccupazione di quando sarà la data dell'esame, e ciò mi rende sempre annoiato e piuttosto "chiuso" come persona!!
Spero che questa convinzione (quella citata all'inizio, l’idea di non amare più la mia ragazza) sia solo una suggestione derivante da queste preoccupazioni e dolori!!! Spero lei mi possa dire come curarmi e migliorare la vita di coppia (visto che la mia ragazza non la lascerei per nessuna altra).
In attesa di risposta la saluto cordialmente
Andrea
Caro Andrea,
ti ringrazio per la tua delicata e sentita lettera, dalle tue parole mi sembra di percepire una certa sofferenza ed un senso di smarrimento nel sentirti vittima di un pensiero che razionalmente reputi assurdo ma che comunque ti confonde.
Per come descrivi l’idea che ti tormenta (non amare più la tua ragazza), essa sembra proprio una idea intrusiva, che non nasce da considerazioni legate a qualche dato di fatto, non sembra essere maturata in seguito a informazioni che hai osservato di te e del tuo rapporto sentimentale; tale idea appare slegata dunque da un processo di riflessione ed elaborazione.
Inoltre si tratta di un’idea che a tuo dire va a confutare un “sentire” e questo ti crea diversi problemi, dal momento che è difficile trovare fuori di sé delle prove inconfutabili di ciò che senti: l’area dei sentimenti è indagabile solo dall’interno…
È dunque chiaro che tu non sia del tutto soddisfatto nel sentirti rassicurare da qualcun’altro su ciò che provi tu… pur essendo, immagino, per te comunque confortante che la tua ragazza ti rassicuri rispetto al sentirsi amata.
Detto questo, ti inviterei ed ad iniziare a trattare questa idea come non legata alla realtà e dunque da non trattare con gli strumenti della logica. Per fare un esempio semplicistico, come un motivo musicale che ti torna sempre in mente e che automaticamente canticchi… fare questo ti può servire per alleggerire un po’ la pressione che senti rispetto a doverti dare una spiegazione ed una risposta.
Non voglio certo svalutare il carico di ansia che ti procura l’essere invaso inspiegabilmente da un’idea senza fondamento. Ci si potrebbe interrogare sull’origine di questo fenomeno, e su quale senso può avere nella tua situazione attuale. È chiaro che per fare questo sarebbe necessario qualche colloquio individuale e magari un percorso da svolgere insieme.
Passo però a darti qualche input di riflessione che può esserti utile per aprire un po’ gli orizzonti.
Da quanto leggo di te mi appari una persona molto responsabile, legata a principi forti di cui ti fai portatore e bisognoso di legami stabili. Stare all’interno di alcuni schemi predefiniti, rispettare regole e sapere ciò che ti puoi aspettare ti fa stare bene. D’altro canto, risulta per te più difficoltoso gestire l’imprevedibilità, ciò che non è programmabile, il non riuscire a legare cause ad effetti. Questa difficoltà, è chiaro, si fa più evidente quando si entra nel campo dall’affettività: le emozioni non sempre sono logicamente comprensibili, le proprie reazioni emotive a volte sono imprevedibili, ed inoltre nelle relazioni non tutto è controllabile.
C’è forse bisogno di fare un po’ di esercizio con le emozioni e nell’avventurarsi su percorsi non tanto definiti sperimentandoti comunque capace di gestirli.
Nel salutarti affettuosamente, ti do la mia disponibilità qualora volessi approfondire il discorso: inviami pure un tuo recapito telefonico e ti contatterò.
Dott.ssa Rosa Magistro