Spiderman, USA 2002-2007

di Sam Raimi (dal fumetto di Stan Lee)
Finalmente è tornato! Spiderman, l’Uomo Ragno, il supereroe americano più amato di tutti i tempi, si era fatto un po’ attendere sugli schermi cinematografici, preceduto da altri “eroi in calzamaglia” come Superman, Batman, X-man. Quando nel 2001 si era infine riusciti ad allestire una produzione in grado di realizzare un kolossal adeguato alle aspettative del pubblico (in passato c’erano stati un paio di B-movies da dimenticare), tutti nelle sale attendevano il suo debutto sul grande schermo. L’immagine di un’immensa tela di ragno che avvolgeva le Torri Gemelle, accompagnata dalle note di “Hero”, tempestava le televisioni e i trailers cinematografici: in cima alla Torre nord stava accovacciato… lui! L’Uomo Ragno era pronto a tornare.
Ma la tragedia dell'11 settembre aveva impedito l’uscita sugli schermi di “Spiderman”, costringendo il regista a tagliare la scena principe. Si è dovuto rinviare l’evento di un anno. Così, raccogliendo la nuova responsabilità di essere un supereroe nell’immaginario collettivo di un’America ferita, Spiderman è tornato a saltellare tra i grattacieli di New York, proprio quando si aveva più bisogno di lui. Ed è presto diventato una delle icone dell’America che reagiva all’11 Settembre, l’eroe di cui tutti avevano bisogno. Ma anche un eroe che ha spopolato in tutto il mondo. A quel film sono seguiti altri due episodi, che hanno avuto successo quanto il primo.
Per chi non avesse ancora conosciuto il personaggio, Peter Parker è uno studente americano morso da un ragno radioattivo che gli conferisce spettacolari poteri. Indossa un costume variopinto e diventa l’Uomo Ragno per utilizzare quei poteri a fin di bene, e si ritrova ad affrontare una faticosa doppia vita.
Il ritorno sugli schermi dell’eroe della Marvel (la casa di fumetti), creato nel 1962 da Stan Lee e Steve Ditko, segue le orme del nuovo Uomo Ragno prodotto nel 2000 dalla casa editrice americana: Ultimate Spiderman” una sorta di update dell’eroe degli anni sessanta. L’idea fu dello stesso direttore della Marvel, che nell’ottobre 2000 si domandò: “Chissà che succederebbe se Peter Parker venisse morso da quel ragno ai giorni nostri?”. Fu così che nacque il nuovo Uomo Ragno, lo stesso portato sul set cinematografico dall’attore Tobey Maguire; lo stesso che sta facendo impazzire i giovani di tutto il mondo.
La forza di questo nuovo Spiderman è quella di un personaggio più “vero”, più attuale, e per questo un’icona più efficace dell’eroe americano. Stan Lee, il creatore degli eroi Marvel, volle realizzare “supereroi con superproblemi”, nei quali i ragazzi potessero identificarsi, a differenza dell’invincibile e un po’ algido Superman. In fondo l’Uomo Ragno non è altro che un adolescente come tanti, squattrinato, con problemi in famiglia, innamorato di una ragazza con cui non riesce a costruire la storia che vorrebbe. Ma proprio a lui, il ragazzo qualunque dell’America di oggi, la sorte ha donato poteri sensazionali, poteri che non possono essere assecondati per realizzare i propri capricci, ma comportano necessariamente una grande responsabilità. Peter lo scopre quando trascura di fermare un criminale, e proprio quel criminale ucciderà l’amato zio del nostro supereroe (orfano dei genitori).
Allora anche un adolescente americano è in grado di trasformarsi in un supereroe destinato a salvare le vite dei newyorchesi, mettendo i suoi poteri al servizio della comunità. Questo gli costerà alcune dolorose rinunce, ma le sue scelte alla fine lo premieranno. Ritorna così il leit motiv del cinema americano degli ultimi anni, l’idea cioè che dentro ciascuno di noi si nasconde un eroe, e che ciascuno di noi ha una grande responsabilità, deve fare qualcosa.
Il ritorno di Spiderman ha portato finora una cinquantina di nuovi albi nelle edicole americane e due pellicole nelle sale cinematografiche mondiali. Ma la sensazione è che il cammino di Spiderman sia ancora lungo, che la gente abbia ancora bisogno di lui, che presto lo ritroveremo ancora nelle sale con un altro episodio della sua Saga. Finché ci sarà un Goblin, un Doc Ock, un Kingpin da combattere, l’Uomo Ragno non potrà abbandonare la gente al suo destino.