Excalibur, USA 1981, 140 min.

di John Boorman, con Nigel Terry
Se c'è una saga mitica (anche se con lontanissime radici storiche, a quanto pare) che da sempre affascina l'Europa intera, ebbene, si tratta del ciclo arturiano.
La storia di Camelot e dei suoi cavalieri, di re Artù e di Ginevra, di Merlino il mago e di Parsifal il cercatore del Graal, del cavalier cortese Lancillotto e del malvagio Mordred, è entrata nel cuore di generazioni di persone, che in ciascuno dei protagonisti hanno rivisto qualcosa di se stessi.
Il film di Boorman, benché un po’ datato, conserva intatto il fascino che ne determinò il successo all'epoca della sua uscita.
Immagini come quella dell'estrazione della spada Excalibur dalla roccia, della dama del lago e della morte di Artù non si dimenticano; ma ancor di più, a colpire l'immaginario collettivo, è il concetto di eternità del Re democratico, inventore della tavola rotonda:quando verrà il momento egli ritornerà sulla Terra, per impugnare Excalibur una volta ancora nel nome della libertà, affratellando i popoli contro il male. C'è un simbolo migliore per l'Europa unita? Non credo proprio.