Regione: Trentino Alto Adige
Portata: dolce
Ingredienti: farina bianca 250, g, 120 g di zucchero, 1 uovo, 50 g di mandorle sbucciate (per sbucciarle basta lasciare in acqua tiepida una mezz’ora), 80 g di gherigli di noce tritati grossolanamente, 250 g di fichi secchi tagliati a pezzettini, 50 g di uvetta, 60 g di pinoli, 1 bustina di lievito, 40 g di burro, 1 bicchiere di latte e un pizzico di sale.
Preparazione: Si impasta con la farina il burro, lo zucchero, l’uovo intero, il lievito e 1 bicchiere di latte (anche 1 e mezzo se l’impasto è troppo duro). A questo punto si aggiungono i fichi secchi (togliere il picciolo!) tagliati a pezzetti e la frutta secca. Si amalgama con cura e si lascia riposare coperto con un panno per due ore. Per cuocerlo si imburra una tortiera tonda o quadrata bassa e la si infarina leggermente. Si dispone il composto guarnendolo con le mandorle spellate e si spennella la superficie con chiara d’uovo sbattuta bene. Si cuoce nel forno preriscaldato a 180° per una mezz’ora o poco più.
Note: Si tratta di una dolce natalizio di tradizione rurale, la cui ricetta è riportata persino in un manoscritto del 1700 conservato presso la biblioteca di Rovereto. Il nome fa riferimento al termine tedesco “selten” (raro, talvolta), a sottolineare il fatto che veniva consumato raramente, in genere solo a Natale.
Gli ingredienti variano abbastanza a seconda della zona, tanto che si può dire che ogni valle o frazione abbia la sua ricetta. Quella qui riportata fa riferimento alla tradizione dell’altopiano di Piné e mi è stato fornita dalla signora Anita Giacomelli Gerola. Il dolce si conserva a lungo se viene tenuto avvolto nella carta oleata o (più modernamente) di alluminio.