Gabriele LucciMorricone, cinema e oltre Edizioni Electa - Accademia dell’Immagine, Milano 2007
L’Abruzzo ha reso omaggio ad Ennio Morricone con un evento promosso dalla Regione e dall’Accademia dell’Immagine. Una giornata tutta speciale quella vissuta dal musicista il 26 novembre scorso all’Aquila, di cui è cittadino onorario, per la presentazione del volume “MORRICONE. Cinema ed oltre”, curato da Gabriele Lucci ed edito da Electa-Accademia dell’Immagine, che ripercorre la sua straordinaria carriera. Un libro prezioso per qualità e contenuti: praticamente la biografia del grande musicista, nato a Roma il 10 novembre 1928, che più d’ogni altro ha connotato con le sue colonne sonore – circa 450 in 46 anni di attività – il cinema mondiale e per le quali ha ampiamente meritato l’Oscar “alla carriera” nel 2007. Fu quasi un risarcimento, perché di statuette ne avrebbe dovuto meritare molte per l’unanime consenso sulla sua genialità musicale. Musicista tra i più versatili, sensibili e raffinati, sin dai primi lavori della lunga carriera diede prova di raggiungere vette qualitative impensabili, anche se solo nel 1961, con il film “Il federale” di Luciano Salce, Morricone avvia la sua splendida avventura con una sequenza di composizioni che ha impresso il suo estro sul cinema mondiale, regalando all’umanità le più belle pagine di musica sposata alla settima arte.
Si deve a Gabriele Lucci questo grande risultato, non solo editoriale. E’ per suo merito se l’Accademia dell’Immagine, scuola d’alta formazione, ha intrapreso la missione anche nel campo dell’editoria in partnership con la più prestigiosa casa editrice d’arte in Europa qual è Electa Mondadori. Con le collane Cinema, affidate alla direzione scientifica di Gabriele Lucci, Electa ha scoperto un nuovo filone aureo. La serie dei “Dizionari del Cinema” ha pubblicato già sette monografie di grande successo e ne ha in preparazione altre tre, mentre ora escono all’estero tradotte nelle più diffuse lingue. L’elegante volume “MORRICONE. Cinema ed oltre”, con testi in italiano ed inglese, è l’ultimo della collana “Protagonisti del cinema”, che già vanta la trilogia “Storaro. Scrivere con la Luce” e “Ferretti. L’Arte della Scenografia”. La biografia curata da Lucci ripercorre la vita artistica di Ennio Morricone, ne rivela i segreti della cospicua produzione. Bella la prefazione di Giuseppe Tornatore. “Ancora oggi (Morricone, ndr) non smette di sorprendermi…”, esordisce il grande regista, “ … E’ il suo rapporto con la musica che non finisce mai di spiazzarmi. La sua inesauribile energia ispirativa, cui fa da contrappunto quel piglio umile, distaccato, quasi distratto…”. Splendido il corredo fotografico, con immagini firmate da Gianni Berengo Gardin. Completo l’apparato, con testimonianze sull’opera del Maestro e con una serie di frammenti di partiture autografe e con ricchezza di richiami alla sua creazione musicale oltre il cinema. Assai soddisfatto del risultato è proprio Morricone, dopo quasi tre anni di lavoro con Lucci. A sera l’affettuoso bagno di folla per Morricone, al cinema Massimo, con gli interventi di Ottaviano Del Turco, presidente della Regione, Gabriele Lucci e Martin Angioni, amministratore delegato Electa, mentre Giuseppe Tornatore, fermato dagli impegni sul set, ha affidato ad un video la sua testimonianza.
Sala colma come un uovo, un trionfo d’attenzione sin dal video di presentazione, curato dagli studenti dell’Accademia dell’Immagine, con i fotogrammi dei più noti film con le musiche dell’artista (Per un pugno di dollari, Il buono il brutto e il cattivo, C’era una volta il west, Indagine su un cittadino al di sopra d’ogni sospetto, Mission, C’era una volta in America, Nuovo cinema Paradiso, Sacco e Vanzetti, La sconosciuta). Applausi per la grande umanità dell’Artista. Il genio s’è rivelato nella sua straordinaria “ordinarietà” e modestia. Nel tratto delicato, signorile ed umile, tipico dei grandi uomini. Rispondendo alle spigolature di Ottaviano Del Turco, appassionato cinofilo, ed alle stimolazioni di Gabriele Lucci. Con arguzia Lucci ha espunto dal Maestro una nutrita fioritura di aneddoti, testimonianze e “confessioni” sulla sua personalità musicale che risente dell’amore per Bach, Frescobaldi, Monteverdi e Palestrina, ma anche per Strawinski, Nono e Petrassi. Singolare la risposta di Morricone ad una domanda degli interlocutori. Ha speigato come egli sia riuscito, pur nei condizionamenti dei film e dei registi, ad uscire da quella gabbia per esprimere la propria ricerca musicale, il cui primo giudizio – ha candidamente ammesso – è affidato non ai registi, ma a sua moglie Maria, partner impareggiabile nella vita e, a ben vedere, anche nell’arte. Martin Angioni, alla fine del suo intervento con Ennio Morricone, ha riservato una ghiotta dichiarazione sull’imminente definizione d’una collaborazione con il Museum of Modern Art (Moma) di New York, per la pubblicazione delle collane Cinema dell’Electa negli States e nei Paesi anglofoni. Un riconoscimento d’eccellenza per il settore editoriale dell’Accademia dell’Immagine e per Gabriele Lucci. L’indomani, 27 novembre, la presentazione a Roma, alla Casa del Cinema, con Ennio Morricone, Gabriele Lucci, Martin Angioni, i registi Giuliano Montaldo e Giacomo Battiato, e con il direttore della Casa, Felice Laudadio. Un evento con un parterre di tutto rispetto. Molti protagonisti del mondo culturale, cinematografico e musicale per rendere omaggio al grande musicista. Giuliano Montaldo ha ricordato con commozione il lavoro svolto fin dagli anni sessanta con Morricone e l’importanza che nel cinema riveste il rapporto tra musica ed immagini, tra l’autore ed il compositore, soffermandosi sul film Sacco e Vanzetti, capolavoro esaltato dalle note di Ennio Morricone e dalla voce di Joan Baez, Infine Lucci, da perfetto anfitrione, ha invitato Morricone a recitare una poesia in romanesco. Il Maestro, superata la ritrosia, ha recitato quei versi ma con le lacrime agli occhi.
* gopalmer@hotmail.com - Istituto Cinematografico dell’Aquila