Il politicamente corretto sta per impadronirsi anche del cibo: e chi se non il Princeps dell'Urbe redenta, il Democratico per antonomasia, sì, avete capito, Lui (il sindaco Veltroni, ndr), poteva esserne l'alfiere? È stato infatti il Comune di Roma il primo a promuovere da ottobre, nelle mense scolastiche, il «menu multietnico» grazie al quale 160 mila bambini — ci informa un comunicato — possono finalmente assaporare la «zuppa alla rapa rossa polacca», o «la deliziosa patata peruviana», senza dimenticare beninteso i «formaggi albanesi» o la «pera al forno cinese»; il tutto, non c'è bisogno di dirlo, preparato con materie prime «biologiche e/o equosolidali». «Il momento ristorazione scolastica» — auspica il suddetto comunicato nel suo italiano delizioso — diverrà così «un'occasione educativa di inclusione, un momento di scambio di sapori e di unione di saperi».
Un solo dubbio: ma se una bimba, mettiamo, preferisce gli spaghetti, è previsto un programma di rieducazione a base di involtini primavera?
pubblicato sul Corriere della Sera nella rubrica "Calendario"
P.S. Eppure, questa sortita del politicamente corretto è stata sconfitta. Sapete da chi? Dai bambini! I quali si sono rifiutati di mangiare le leccornie multietniche che gli venivano propinate... Costringendo (spalleggiati ovviamente dai loro genitori progressisti) il Comune, dopo un mese di "esperimento", a fare marcia indietro.