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Politica - L'azione del Governo
Il gioco dello scaricabarile Stampa E-mail
Il "buco" inventato da un Governo che non sa assumersi la responsabilitą delle sue scelte
      Scritto da Domenico Martino
16/01/07
padoaschioppa.jpg
Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa
Ha senso che le coalizioni politiche si presentino agli elettori facendo mirabolanti promesse, salvo – ad elezioni avvenute – spiegare che non possono mantenerle perché “hanno ricevuto un’eredità pesante”? Ce lo dicessero prima, anziché prenderci in giro!

E’ un vizietto che affligge trasversalmente destra e sinistra italiane, tanto al livello nazionale quanto a quello locale.

Nel 1996 Prodi giustificò l’ “eurotassa” spiegando che bisognava sistemare il bilancio gravato da un pesante debito pubblico ereditato dal passato. Qualcuno gli ricordò che quel debito era dovuto all’espansione della spesa pubblica voluta proprio dalle sinistre negli anni del consociativismo; ma, soprattutto, se riteneva che fossero necessari sacrifici, avrebbe fatto bene ad annunciarlo con trasparenza prima delle elezioni.

Nel 2001 Tremonti montò una grande polemica contro il “buco nascosto” ereditato dal Governo Amato (buco dovuto ad una sciagurata ed inutile Finanziaria pre-elettorale). Va riconosciuto che, in quel caso, si trattava di un buco di bilancio davvero non previsto, perché accuratamente nascosto dal Governo uscente, e a lungo negato dalla sinistra anche dopo la denuncia di Tremonti (finché non fu Eurostat a confermarlo ufficialmente). Si trattava di uno scostamento del deficit annuo dallo 0,8% (sul PIL) annunciato al 3,2% effettivo! Ed era legittimo e doveroso informarne gli elettori.
Ciò detto, per correggere i conti servì una manovra correttiva (con gli inevitabili effetti di rallentamento nella crescita). Ma non potevano essere imputati a quell'eredità successivi ritardi nel risanamento dei conti pubblici (degli aspetti positivi e negativi dell’azione dei Governi Berlusconi parlammo nell’articolo che dava le “pagelle” al Governo).

Oggi, anziché correggere atteggiamenti da essa stessa criticati, la maggioranza di sinstra fa molto peggio: non solo drammatizza l’eredità ricevuta (abbiamo sentito assurdi paragoni con la situazione del 1992), ma, addirittura, si inventa un buco che non esiste!

L’Istat, infatti, ha da poco comunicato le cifre tendenziali (basate sui dati di settembre) del bilancio 2006: il deficit corrente è al 2,5%, il che indica un netto miglioramento rispetto al deficit 2005, e ci porta abbondantemente sotto il tetto del 3% richiesto dall’Unione Europea secondo i parametri di Maastricht. (Va detto che il deficit ufficiale complessivo è stato fatto salire dal Governo al 5%, imputando interamente al 2006 – anziché spalmandolo su dieci anni – il costo di una recente sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea sul calcolo dell’IVA per le auto aziendali, e accollandosi il rimborso di obbligazioni emesse dalle Ferrovie; ma si tratta di “voci straordinarie con effetti non permanenti, che ci consentono di mantenere la nostra traccia di rientro sotto il 3%”, come dice lo stesso ministro Bersani).

Questo risultato positivo è stato un evento imprevisto? È dovuto alla paura per Visco, che avrebbe indotto precipitosamente gli Italiani ad evadere meno tasse ancor prima che la sinistra vincesse le elezioni (i dati sono positivi sin da inizio anno)?

Sentiamo una fonte ‘insospettabile’ come il Ministero del Tesoro, che in una nota dello scorso 3 gennaio dice: “Il saldo per l'intero anno 2006 beneficia soprattutto di un afflusso, nel corso di tutto l'anno, di entrate fiscali superiori alle previsioni effettuate fino alla primavera scorsa. Esso è frutto anche delle iniziative per il controllo della spesa pubblica assunte con la manovra di bilancio di fine 2005 e con il rigoroso controllo operativo della spesa effettuato a a partire da giugno 2006” (i corsivi sono nostri, ndr). Quindi: già da primavera si sapeva che le previsioni - già positive - contenute nella Finanziaria per il 2006 (approvata “a fine 2005” dal Governo di centro-destra, e lodata dall’Unione Europea) sarebbero ulteriormente migliorate. Inoltre, il merito del miglioramento risiede nei provvedimenti contenuti in quella Finanziaria, che il Governo attuale ha applicato con un “rigoroso controllo operativo”.

Com’è possibile, allora, che la Commissione Faini, incaricata da Prodi a maggio 2006 di stimare il deficit per l’anno corrente, abbia formulato la ‘previsione’ del 4,1-4,6%, su cui si è basata l’elaborazione dell'attuale Finanziaria "lacrime e sangue"?

“Un errore senza precedenti”, lo ha definito un economista di area riformista come Tito Boeri. Che ha aggiunto: “In qualsiasi democrazia avanzata si sarebbero levate molte voci per chiedere chiarimenti sui metodi previsivi, dati e ipotesi, da noi tutto tace”.

La spiegazione è semplice: denunciare un buco inesistente serviva a giustificare una Finanziaria che impone a tutti sacrifici pesanti. Non avendo il coraggio di assumersene la responsabilità, e non avendolo preannunciato agli elettori in campagna elettorale (anche se qualche sentore c’era stato, per cui gli ultimi giorni segnarono un’importante rimonta del centro-destra), il Governo ha cercato di fare il gioco dello scaricabarile, attribuendone la necessità a presunte colpe ereditate.

L’ultima domanda che gli Italiani si pongono è: a che cosa servono tutti i miliardi di euro raccolti con questa stangata, se non c’è nessun buco da coprire?

“Servono per la crescita”, dice adesso Prodi. E noi, ostinati, chiediamo: ci è dato conoscere – di grazia – quali provvedimenti richiedono tanti soldi per favorire la “crescita”? La crescita, di solito, non si favorisce in maniera opposta, cioè abbassando le tasse? Perché gli elettori non sono stati avvertiti che questa “crescita” avrebbe richiesto un aumento del peso fiscale?
Non sarà (la domanda è retorica) che questa mole di denaro serve piuttosto per coprire i buchi dovuti a sprechi e inefficienze che non si vogliono colpire, a riforme che non si vogliono fare, a clientele che si vogliono alimentare (la spesa - alla faccia della crisi -  è aumentata di 7 miliardi di Euro)?


P.S. L'avanzo di bilancio è stato costruito anche con l'assorbimento del TFR dei lavoratori dipendenti, sin qui gestito dalle imprese. Questo assorbimento è stato contabilizzato come entrata, anche se in realtà è l'assunzione di un debito verso i lavoratori che dovrà via via essere restituito. Ci auguriamo che almeno questa "entrata" sia stata utilizzata - se non per diminuire le tasse, cosa che al Governo pare proprio non piacere - almeno per diminuire il debito pubblico (come chiede l'Unione Europea), e non per spese assistenziali e clientelari. Altrimenti, lo Stato avrà sperperato soldi non suoi, creando un "buco" - vero - per il futuro.



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