La fotografa messicana Flor Garduño, esposta in numerose collezioni tra cui quelle del MoMa di New York, del J.P. Getty Museum di Los Angeles, dello Stiftung für Fotografie di Zurigo, è stata presente nel novembre 2006 con una mostra di 62 opere al Museo di Roma in Trastevere.
L’esposizione presentava le immagini raccolte nel libro “Flor”, edito da Peliti Associati e recentemente pubblicato in Europa e negli Stati Uniti. Le fotografie raccontano di una donna, prima bambina poi adolescente infine matura e consapevole, ma sempre fuori dai canoni e sempre bellissima.
L’utilizzo di oggetti come maschere, animali, vegetali e velature, suggerisce un mito sulle origini, in cui i corpi delle donne recano in sé i simboli di una propria sacralità in quanto dedicati alla vita. La scelta di immagini conosciute, mescolate ai nuovi soggetti, sta accompagnando Flor verso una nuova maturità artistica che è sempre più interiorizzata e che testimonia l’interruzione della ricerca sul campo e del rapporto con l’esterno.
Nel 1992 pubblicava “Testimoni del tempo”, un’opera che documenta la sopravvivenza di credenze anteriori all’occupazione europea e alla diffusione del cristianesimo in Messico, ponendosi accanto alle sensibilità dei credenti ed evitando ogni forma di facile esotismo.
Oggi, invece, Flor Garduño è passata ad una dimensione più intima e personale del lavoro. Si ritrova, infatti, sempre forte il rapporto con il sacro, centrato sullo scambio tra la tradizione archetipica e il corpo femminile.
L’innovazione si ravvisa anche nella scelta delle nuove dimensioni delle stampe e della tecnica usata.
La perfezione del bianco e nero, stampato sia ai sali d’argento che al platino. La scelta di un’eccellente tecnica di stampa va di pari passo con la scelta di un’eccellente composizione dell’immagine. La tecnica di stampa segna, infatti, una svolta nel lavoro della fotografa. Le foto sono realizzate con una stampa digitale di altissima qualità sia dal lato tecnico/visivo che da quello dei materiali utilizzati. In questa stampa digitale, sono utilizzati degli inchiostri minerali al carbone che, insieme con la carta 100% cotone, rendono una texture simile all’incisione o alla stampa al platino/palladio, dove la porosità della carta valorizza i neri e i toni delle immagini. La conservabilità dei materiali utilizzati è garantita dai produttori a 100 e più anni. Le opere che ne escono, tralasciando ogni possibile interpretazione di significato, sono caratterizzate dalla incredibile bellezza delle immagini, che catturano lo sguardo con l’equilibrio delle forme e l’uso sapiente del chiaroscuro.
Per averne un’idea andate a visitare il sito http://www.florgarduno.com/: ne vale la pena!.