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Il boom delle auto d'epoca e vintage
      Scritto da Mauro Ciccolini
01/10/06
alfa_spider_duetto_codatronca.jpgScambi sempre in aumento, agevolazioni fiscali, calendari di raduni sempre più fitti… e più ricchi! Per il mercato dell’auto d’epoca è un vero boom. E accanto al classico collezionista, si affaccia timida una nuova figura emergente che sceglie l’auto non per metterla sotto vetro nel box della villa in campagna, ma per andarci in giro tutti i giorni.

Insomma, un periodo d’oro per le auto vintage, mai così ricco. Lo testimonia anche il proliferare delle riviste specializzate negli ultimi anni. E poi oltre ai raduni da passerella, gare di regolarità o di velocità con agguerritissimi Nuvolari con tanto di tute, giacconi e occhialoni montati sulle cuffiette in pelle. E’ il fenomeno automobilistico dei primi anni duemila. Lontano dalle speculazioni dei primi anni novanta e lontanissimo dalla voglia di apparire a tutti i costi anni ottanta. Forse più puro, più realistico; sicuramente più accessibile.

Sono sempre di più, infatti, i neocollezionisti che si affacciano al mondo delle quattroruote d’una certa età, grazie anche alle agevolazioni sul bollo “storico” scontatissimo e soprattutto in tema di responsabilità civile (l’assicurazione per un auto d’epoca costa massimo 200 euro, e se si posseggono altre auto o moto d’annata si risparmia anche un altro po’). Quasi quasi, con i prezzi che corrono e l’euro che impazza… Oltre alla benzina, però, c’è da tenere in considerazione il prezzo della manutenzione e dell’eventuale restauro. Questo sì che è un mercato a parte! Un lavoro certosino (per un cliente dalla calma olimpica), un affare per pochi virtuosi sparsi qua e là per lo stivale. Più là, cioè al Nord Italia, a dire il vero. Comunque sia, il prezzo è indeterminabile in astratto. Si tratta di valutare, spolverare, lucidare, verniciare e poi, ancora, rivalutare, e ribattere… e così via. Pezzi di ricambio, poi, introvabili da chi non sia un guru del settore, ma solo restaurabili o ricostruiti su misura da esperti o addirittura taroccati dalle stesse case, ove possibile.

Per questo ed altro la figura del collezionista è cambiata. Scordatevi il signore di mezza età che spulcia nei mercatini e nei garages di paese a caccia della levetta del terginulotto del 1950. Sono molti i giovani tra i 20 e i 40 che si sono appassionati per un’auto d’epoca, che per essere realmente tale, a proposito, deve avere almeno 30 anni di vita (questa almeno è l’opinione prevalente, che poi è quella dettata dalla domanda e offerta del mercato) salvo rigorose eccezioni, serie speciali o modelli particolarmete interessanti. Tutte le altre, mi spiace, sono semplicemente vecchie, non antiche.

Il nuovo consumatore sceglie l’auto non sempre in base ad inafferrabili logiche di un mercato incomprensibile ai più, ma semplicemente perché legata a ricordi personali o al suo personalissimo gusto. Magari solo per distinguersi. Parliamo soprattutto di auto dal prezzo quasi proletario. Senza spendere troppo e facili da usare. Soprattutto per il week end, lontani dal traffico. Ma, comunque, da usare. Dalla FIAT 500 (6mila euro circa) alla PORSCHE 911 (per alcune serie si spuntano intorno ai 30mila) fino all’ALFA BRERA (qui c’è poco da spuntare), l’offerta è davvero ampia. Molti preferiscono lo spider d’epoca, come il mitico DUETTO a coda tronca (12-14mila) o la MORGAN da 95 o 105 CV (20-40mila) al posto della cabrio nuova. E ancora CITROEN DS (l’intramontabile squalo di Alain Delon) o la prima SAAB a due tempi. Romantico, no?

 

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