Un pilota della Lufthansa (la compagna di bandiera tedesca), che stava portando in gita una scolaresca dell'Istituto Massimo (una delle più prestigiose scuole romane), ha fatto scendere i ragazzi dall'aereo allo scalo di Amburgo perché la loro "vivacità" non garantiva la sicurezza del volo.
I ragazzi non sono statuine, vivaddio. Ma c'è ancora qualche adulto (genitore, insegnante) che sappia far capire quando non è il momento della goliardia? (Senza cadere subito nel vittimismo e nel facile stereotipo del "tedesco troppo rigido"?)
Riportiamo (e sottoscriviamo) il commento di un lettore de Il Foglio, in una lettera del 6-7-2006
"Ci risiamo, i ragazzi della scuola bene di Roma hanno fatto casino e sono stati cacciati dall’aereo. Apriti cielo. Una mamma ha commentato scandalizzata che i poveri “bambini” (età fra gli 11 e i 15 anni) sono stati scortati con i lampeggianti. E allora? Ma c’è di più, ai poveri “bambini” hanno osato persino chiedere i documenti. Un atto di una crudeltà impressionante, tanto da richiedere l’intervento del sindaco Veltroni il quale si è accertato che ai prigionieri fosse applicata la convenzione di Ginevra. Da bambini è capitato a tutti di fare bischerate, ma una volta scoperti la prima preoccupazione era dover affrontare il disappunto dei genitori. Adesso al povero pargolo è perdonato tutto: la colpa è di chi non capisce la sua creatività. Magari i genitori sono gli stessi che dicono che la scuola va a rotoli a causa della riforma Moratti. Torna alla mente il mai dimenticato urlo di Bracardi: 'In miniera!' ".
Federico Confalonieri, Milano