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Temi caldi - America
L'antiamericanismo Stampa E-mail
Rancori, miti, leggende metropolitane contro gli Stati Uniti d'America
      Scritto da Giovanni Martino
14/07/08

Gli Stati Uniti d'America sono un grande Paese, la forza economica e militare più importante al mondo. Un Paese ricco di contraddizioni, di idee e costumi diversi, di luci e ombre.

Eppure, il ritratto che se ne fanno - e rilanciano - alcuni è un ritratto a senso unico: l'americano medio è avido è violento, l'America è la fonte di tutti i mali del mondo. Una rassegna di luoghi comuni.

Lo stile di vita americano sarebbe frenetico, consumista. (Però ci sforziamo spesso di imitarlo, e traiamo benefici economici andando a "rimorchio" dello sviluppo che garantisce solo la "locomotiva" americana".)

I grandi spettacoli sono "americanate". (Però li guardiamo a bocca aperta, e cerchiamo di trarne spunti.)

L'America inquina, non aderisce al protocollo di Kyoto. (Ma dimentichiamo che ne ha piuttosto contestato i costi eccessivi, proponendo vie alternative alla riduzione delle emissioni nocive. Chi si oppone integralmente a Kyoto sono i Paesi in via di sviluppo: India, Cina, ecc.)

L'America fa le guerre, è "imperialista". (Ma dimentichiamo che le tendenze "isolazioniste" sono sempre state prevalenti negli Americani - soprattutto nei Repubblicani -, ai quali è accaduto di venire 'tirati per i capelli' in vicende esterne: espansionismo giapponese, nazista o comunista, reazione al terrorismo islamista. Gridiamo allo scandalo per ogni conflitto che veda impegnati soldati americani, facciamo grandi cortei pacifisti, tacendo sulle guerre dimenticate, ben più sanguinose, che non li vedono coinvolti.)

L'America "fa i suoi interessi". Guarda un po'! La Francia, invece, no...

Ci gingilliamo in boicottaggi (come quello della Coca Cola) di cui non conosciamo a fondo il significato. Alimentiamo - senza alcun senso critico - leggende metropolitane come quelle propinateci sull'11 settembre dai vari Michael Moore di turno, o quelle sulle responsabilità di Bush nelle conseguenze dell'uragano su New Orleans. Strumentalizziamo contro l'America persino tragedie che non la vedono implicata in alcuna maniera (il maremoto nel sud-est asiatico).

Ritratti azzeccati o luoghi comuni? Beh, Quello che emerge, ci sembra, è un antiamericanismo di maniera, molto debole, che consola forse qualche complesso d'inferiorità, ma non spiega perché gli Stati Uniti siano la maggior potenza (politica, economica, culturale) mondiale. Un insieme di pregiudizi, insomma.

Quali le cause di questi pregiudizi?

Una prima causa, certamente, l'ignoranza, che porta più facilmente a prestare ascolto a chi ha motivi per denigrare gli Stati Uniti. Se poi una delle nostre “fonti” principali per accostarsi agli Stati Uniti è il cinema (il quale, per avere successo, deve fare sensazione, più che raccontare la verità), il quadro che ne vien fuori non può essere molto attendibile… Conoscere meglio quel grande Paese, con i suoi grandi pregi e - indubbiamente - i suoi grandi difetti, è quello che ci proponiamo con l'articolo America (o Amerika?).

Ma come mai l'ignoranza è alimentata quasi soltanto da un antiamericanismo a senso unico, che vede protagonisti persino molti americani?

La ragione principale è l'ideologia, riproposta e aggiornata dai no global di ogni latitudine, che riducono l’America a una macchietta, trasformandola nell’Amerika col kappa, nel Paese "imperialista" che vorrebbe imporre con la forza il proprio modello di globalizzazione.

Bisogna a questo punto sottolineare che è un grande abbaglio confondere gli errori o gli abusi di politica internazionale (che ci sono stati: fiancheggiamento di regimi corrotti, ecc.) con una presunta - inesistente - necessità del sistema economico americano di reggersi sullo sfruttamento di altri Paesi.

Gli USA vengono contestati, al di là degli errori veri e presunti, semplicemente perché considerati simbolo del capitalismo, sulla base di una vecchia analisi postmarxista, che si salda col moderno vittimismo arabo e terzomondista, e non sa comprendere la necessità di investire sulla libertà economica per diffondere il benessere e vincere le ingiustizie. La vecchia teoria dello sfruttamento fraintende le vere cause del sottosviluppo, creando facili alibi. In base a questo teorema ideologico, che si sovrappone alla realtà come una camicia di forza, qualsiasi cosa facciano gli Americani assume una connotazione negativa.

Insomma: coloro che criticano ferocemente l’american way of life lo fanno per i suoi pregi o per i suoi difetti? Spaventano di più i difetti degli americani (ne troviamo di peggiori altrove…) o la forza dirompente della libertà, con il carico di responsabilità che porta con sé (e la responsabilità, si sa, fa paura a chi sogna uno Stato-papà che pensa a tutto)?



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