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"Baby-cubiste... e poi?" Stampa E-mail
A 12-13 anni inseguono il successo facile. Le aspettano sfruttatori e spacciatori senza scrupoli
      Scritto da Giovanni Martino
25/11/05
Ultimo Aggiornamento: 10/02/11
cubista.jpg

Rischiamo tutti l'assuefazione verso alcuni fenomeni degradanti che ci circondano. Ci sentiamo dire: "così fan tutti" (anche se non è vero); pensiamo che si tratti di processi inarrestabili, ai quali è fatica sprecata opporsi (è anche questo non è vero); smettiamo persino di indignarci, voltiamo la testa da un'altra parte. Finché qualcuno non ha il coraggio di gridare che "il re è nudo!", che si è davvero passato il segno.

Il quotidiano Il Messaggero, da qualche mese, ha avviato una serie di - meritorie - inchieste sullo sfruttamento dei minori.

Dalle baby-prostitute, che si diffondono rapidamente perché pare sia altissima la richiesta dei clienti: i quali non hanno più bisogno di andare in Thailandia, e chissà che tra un po' non abbiano pure il coraggio di vantarsi di certe 'conquiste'...

Fino alle baby-cubiste, che già a 12-13 anni si esibiscono il sabato pomeriggio nelle discoteche aperte agli adolescenti. Ragazzine in tutto uguali alle colleghe più grandi: semi-svestite, lingerie in mostra, trucco pesante, balli e pose provocanti, lap-dance. Le "veline" televisive sono il loro modello (del resto, se la Regione Campania organizza corsi di formazione professionale per veline, finanziati con soldi pubblici, come accusare quelle quasi-bambine di inseguire modelli sbagliati?)

Si badi bene: non si tratta di un fenomeno sommerso, isolato. Si tratta invece di una tendenza diffusa nelle maggiori città italiane, dove funzionano discoteche aperte il sabato pomeriggio ai minori. Gestori senza scrupoli ingaggiano le giovanissime per due soldi, a volte anche gratis: le cubiste si offrono spontaneamente, ammaliate dal miraggio di sentirsi "grandi", di essere ammirate, di intraprendere una "carriera". Anche i genitori, spesso, sono al corrente dell'attività delle figlie, e talvolta sono proprio loro ad accompagnarle (!): magari proiettano su quelle ragazzine le proprie ambizioni frustrate (ricordiamo il personaggio - con ben altra dignità - splendidamente interpretato da Anna Magnani in Bellissima); oppure si autoassolvono ripetendosi che "oggi si matura prima"; o pensano che non ci sia niente di male in un po' di "divertimento".

Ma è un "divertimento" innocuo?

Fabrizio Minuz, uno dei dj italiani più richiesti, contattato da Gente spiega che "sono aggressive, sicure, molto - forse troppo - disinibite. Ma anche estremamente fragili di fronte al rischio di perdersi in altre brutte strade". "Qualcuna cerca lo sballo, usando alcol o droga. Altre, invece, cercano emozioni forti nel sesso (...) Quando arrivano a 17 anni sono già delle veterane: in grado di assistere un'amica in coma etilico o di dare consigli su come muoversi a letto". "Poche resistono sino alla soglia della maggiore età (...) Tutte le altre rischiano di perdersi in strade ben più brutte. Lì entrano in scena i "lupi". Gli spacciatori di droga, per esempio. L'ambiente ne è stracolmo. Non esagero quando affermo che tutti fumano marijuana e hashish. Mentre il 70 per cento fa uso di cocaina o ecstasy. Sono vere e proprie trappole per ragazzine impreparate psicologicamente. Alcune finiscono addirittura nel baratro della prostituzione".

Serve aggiungere altro? Spereremmo di no. Ma forse, se conviviamo con questi fenomeni, abbiamo perso la capacità di comprenderne la gravità. Il problema, infatti, non sono le conseguenze estreme, i gravi danni alla salute che ne possono derivare. Il problema è già nello stile di vita sognato da una fascia sociale (giovani e adulti) per la quale l'unico senso alla propria esistenza si trova nell'esibizionismo, nel denaro facile, nel "successo" a qualunque costo. La mancanza di scrupoli diventa violenza quando coinvolge i più giovani: chi viene coinvolto in stili di vita che lo condizioneranno per sempre, senza avere la maturità e la consapevolezza necessarie, non sceglie liberamente, ma è vittima di una violenza. I giovani di oggi sono più maturi? Niente affatto. Sono più informati, coinvolti più in fretta in situazioni adulte. Ma la maturità è altra cosa. La maturità ha tempi biologici che non possono essere ignorati; e nasce dall'assunzione delle responsabilità che la vita richiede. Una volta ci si sposava giovani, ma il mettere su famiglia, la necessità di lavorare, costringevano ad assumere una sia pur minima consapevolezza. Oggi il tempo della maturità sembra piuttosto ritardare... E poi ci domandiamo: come scandalizzarsi se in America qualcuno chiede la pena di morte per i minori? Se si è maturi per buttar via la propria vita, si dovrebbe essere maturi anche per rispondere dei propri crimini...

Ricordiamo che gli 'sfruttatori' non sono solo spacciatori e criminali, ma anche tutti quelli che promettono sogni irrealizzabili e lucrano sulle speranze delle giovani; quelli che assistono senza scandalizzarsi, o "consumano" il fenomeno alimentandolo; i genitori che tradiscono la loro responsabilità educativa.

La Procura dei minori di Roma ha aperto un'inchiesta, ipotizzando i reati di sfruttamento di lavoro minorile, spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione. Anche se è difficile individuare con precisione il delitto più grave: il furto di un'adolescenza serena ed equilibrata, che lascerà cicatrici per tutta la vita

P.S. Finalmente sembrava che qualcosa si movesse. La Commissione bicamerale Infanzia, nella prescedente legislatura, ha chiesto una legge che preveda sanzioni pesanti - come multe salate e revoca delle licenze - per i gestori dei locali che consentiranno l'esibizione di minori senza il consenso dei genitori.

"Proporrò personalmente alla Commissione una risoluzione - annunciava la presidente Maria Burani Procaccini - che chieda l'emanazione di un decreto legge, sperando di fare in tempo per la fine della legislatura. Nella risoluzione daremo chiaramente alle famiglie le possibilità di esercitare questo diritto, sapendo che il loro ruolo è fondamentale anche nella valutazione delle omissioni sul controllo dei propri figli. La risoluzione che presenteremo prevedrà l'inasprimento delle pene pecuniarie quando i minori siano minori di 14 anni, con multe considerevoli e con la sospensione o la revoca definitiva delle licenze".

Speriamo che non si sia trattato di un annuncio 'pubblicitario' e che nessuna forza politica cerchi escamotages per ostacolare questa legge nella nuova legislatura, anche se probabilmente le norme attuali del nostro ordinamento sono già sufficienti a reprimere queste situazioni (se solo la magistratura fosse sempre vigile...). Una sola perplessità nasce dalla possibilità del consenso dei genitori: lo sfruttamento dei minori resta tale anche se i genitori sono consenzienti. Genitori che, come abbiamo visto, troppo spesso sono irresponsabili.



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