articoli di riferimento in categoria Famiglia
Salve. Stavo cercando in internet qualche cosa che parlasse della tutela della famiglia dal punto di vista economico e mi sono imbattuto nell'interessante articolo scritto da Giovanni Martino: Le discriminazioni contro la famiglia italiana. TUTTO VERO.
La mia famiglia è composta da un genitore che lavora, da una mamma che è part-time e da quattro bambini tra gli 8 mesi e gli 8 anni. Devo dire che viviamo decorosamente senza concederci nulla di extra (non andiamo per esempio mai fuori a cena), cercando di risparmiare anche qualche cosa per il futuro (crediamo che sia ancora importante farlo). Sacrifici ne abbiamo fatti, anche andare all'estero a lavorare per qualche anno in modo da poter comperare, al rientro, una casa più grande e comoda per tutti (di cui ovviamente paghiamo il mutuo).
Di tutte le opportunità di sostegno alla famiglia numerosa che sono state fatte sia dal governo, sia dalle Regioni, non ho mai potuto beneficiare a causa del reddito “elevato”, o meglio del famoso valore ISEE al di sopra dei tetti stabiliti.
La domanda che mi sorge spontanea è: chi può avere accesso alle agevolazioni? I limiti ISEE sono da pensionato, magari con casa di proprietà. Ma di certo una famiglia che ha quattro figli spesso e volentieri questi limiti li supera e, anche se non vivi nel benessere, sei tagliato fuori da tutto ciò che potrebbe darti un piccolo aiuto, anche solo un piccolo segnale che la Società ti è grata per quello che hai fatto e che stai facendo per il suo futuro, per le nuove generazioni.
Sono forse un caso particolare? Forse non capisco che gli aiuti sono stati definiti per le famiglie veramente in crisi economica drammatica, monoreddito e con quattro o più figli?
All'inizio dell'anno avevo preso parte ad una riunione organizzata dell'assessorato alle politiche sociali del mio Comune, in cui venivano illustrate le diverse opportunità di sostegno al reddito delle famiglie numerose (con tre o più figli); eravamo in cinque ad ascoltare e, a giudicare degli sguardi che ci siamo scambiati, credo che nessuno abbia fatto domanda per qualche 'sostegno' del tutto inavvicinabile.
Per concludere: ricevo dal mio Comune una lettera in cui si comunica che dal prossimo anno scolastico il servizio di trasporto scuolabus avrà una retta condizionata al reddito ISEE (anche questo ????!!), e che il valore ISEE risulta di 13.000 euro: il più basso che abbia mai visto. Così si finisce per pagare 300 euro all'anno per figlio; io ne dovrei pagare quasi 550 per due bimbi in età scolare (il secondo gode del 25% di sconto!). Il risultato sarà che li accompagnerò io in auto, alla faccia dell'inquinamento atmosferico...
Ma siamo sicuri che non si tratta di decisioni anticostituzionali??? Io comunque, sbagliato o giusto che sia, mi sento un po' discriminato dal mio Stato e forse solo ora comprendo quando i miei colleghi mi dicevano di andare a lavorare in Francia, ove la Famiglia gode di ben altre (e reali) considerazioni.
Molto cordialmente
Luca Pividori
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