I giornali inglesi amano mettere alla berlina i vizî veri e – spesso – presunti degli altri popoli. Un po’ di prudenza prima di formulare giudizî non guasterebbe, soprattutto rammentando alcuni vizî di casa loro che essi stessi hanno portato alla luce.
Un piccolo (?) esempio ci viene dai vertici dell’automobilismo mondiale, sin qui saldamente in mano a personaggi inglesi.
Uno è Max Mosley, tra i fondatori della FOCA (la vecchia associazione dei costruttori inglesi), e da quasi un ventennio al vertice della FIA (la Federazione automobilistica internazionale, che detta le regole degli sport automobilistici).
L’altro è Bernie Ecclestone, già co-fondatore e direttore esecutivo della FOCA, oggi direttore esecutivo della FOM (la società che, in pratica, ha il controllo economico dell’organizzazione della Formula 1).
Mosley, oltre che per la discussa gestione della FIA (e per le sue ascendenze: è figlio del fondatore del partito nazista inglese), è salito alla ribalta delle cronache un anno fa, quando il quotidiano inglese News of the World pubblicò i fotogrammi tratti da un video di un'orgia sado-masochista cui partecipava il buon Max. Il “convegno amoroso” si caratterizzava anche per il fatto che i protagonisti vestivano uniformi naziste e divise degli internati nei lager. Tale padre...
Il News of the World è stato condannato per violazione della privacy.
Ecclestone non ha atteso che fosse turbata la sua privacy, e ha tenuto a far sapere pubblicamente di condividere con l’amico Mosley le simpatie naziste. In un’intervista rilasciata al Times il 4 luglio, ha sostenuto che “Hitler era nella condizione di poter comandare molte persone, era in grado di fare le cose". Se il suo pensiero non fosse ben chiaro, ha aggiunto di preferire i regimi totalitari alla democrazia, "che non ha fatto poi così bene a molti paesi, compresa la Gran Bretagna (...) I politici si preoccupano troppo delle elezioni". E ha concluso: "Max Mosley sarebbe un buon leader politico" (con questa ‘raccomandazione’, la sua carriera quando lascerà la FIA è assicurata!).
Non è che questi inglesi si siano imposti con la forza ai vertici dell’automobilismo mondiale. Mosley è stato rieletto più volte Presidente FIA dai delegati degli Automobil Club di 100 Paesi (ma soprattutto con i voti dei Paesi africani, di alcuni asiatici e - unico Pese occidentale! - dell'Italia...). Ora forse dovrà passare la mano perché ha fatto perdere la pazienza – per motivi economici, mica morali, eh! - ai grandi costruttori impegnati in Formula 1 come Ferrari, Renault, Toyota.
Ecclestone, invece, resterà in sella perché sa produrre e distribuire proventi economici come nessuno; e troverà una nuova sistemazione (speriamo non in politica!) all'amico Max.
P.S.: Il 18 ottobre è stata diffusa un'intervista al quotidiano brasiliano la Folha de S.Paulo, in cui Ecclestone non ha avuto ritegno nell'affermare che la morte di Ayrton Senna si è rivelata un bene per la Formula 1, perché ha portato pubblicità al movimento. Ci ha preso gusto alle provocazione squallide?
P.P.S. Di solito non fanno una bella figura neanche i vertici della FIFA o del CIO...