Galina, sei tra i leader dei giovani del movimento “Pora” ( “E’ l’ora” in italiano): per cosa è giunta l’ora?
E’ l’ora per una democrazia matura, per abbandonare per sempre il regime corrotto ed inefficiente del presidente Kuchma. Per dire basta all’uso dispotico del potere volto all’arricchimento dei familiari e di un oligarchia industriale, mentre la metà del paese vive sotto la soglia di povertà. E questo in un Paese il cui l'aumento del PIL l’anno scorso ha superato il 13 per cento!
C’è rabbia nelle tue parole, è questa l’atmosfera che si respira in piazza, a Kiev?
No, assolutamente. Non c’è odio, non c’è aggressività. I simboli arancioni, che per noi significano libertà, sono tenuti in alto da giovani, adulti, anziani sorridenti. C’è orgoglio nel loro essere lì. Non siamo nel 1917.
Nel 1917 no, forse in un nuovo 1991?
Dopo l’indipendenza l’euforia fu tanta, frustrata però da un ritorno quasi immediato ad un autoritarismo di stampo sovietico. Oggi una cosa è certa: indietro non si torna più.
E con la Federazione Russa quali saranno i rapporti?
Nessuno vuole interrompere i rapporti con Putin, neanche Yushchenko. Siamo la culla della Russia, è la nostra storia. Ma il nostro futuro è in Europa, nell’Unione, se tutto andrà bene tra una decina d’anni.
Quindi?
Quindi speriamo davvero che il movimento arancione sia un segnale chiaro per Mosca che un paese può cambiare. Non siamo più disposti ad essere il cuscinetto tra loro e l’Europa. Ci sforzeremo, invece, di essere il ponte tra Oriente ed Occidente, un ponte di democrazia e di libertà.
Un ultima domanda: pensate di resistere ancora a lungo solo con borscht, salame e tè laggiù in piazza?
Per fortuna la Corte suprema ha annullato il voto di novembre e si tornerà alle urne il 26 dicembre. Ma se avessimo finito le scorte di cibo non avremmo avuto dubbi, avremmo chiesto aiuto all’Italia!
26 dicembre 2004:
E' stato effettuato il nuovo ballottaggio tra i due candidati.
Ha vinto Yushchenko, ha vinto la protesta popolare, hanno vinto i giovani come Galina che vogliono costruirsi un futuro di libertà. Comincia solo ora un cammino difficilissimo, ma animato dalla speranza.