Una ricerca dell'Università di Perugia (condotta dal Prof. Paolo Mencini su un campione di 1338 soggetti) valuta che quasi l’86% delle parrocchie ha un computer; di queste, il 70% ha una connessione ad internet, il 62% ha anche un indirizzo di posta elettronica, il 16% un sito internet.
La Chiesa ha fatto il suo ingresso nel web?
Il pensiero dei Pontefici sui nuovi mezzi per comunicare
L’approccio delle istituzioni religiose cattoliche ad internet è nel complesso positivo. Durante le Giornate mondiali delle Comunicazioni sociali, che si tengono ogni anno, vengono studiati i benefici che questo nuovo mezzo di comunicazione può portare all'umanità; ma se ne valutano anche gli aspetti negativi (e, potenzialmente, distruttivi dell'uomo e del Regno di Dio).
Giovanni Paolo II è stato un Papa molto comunicativo e ha saputo sfruttare i mezzi a propria disposizione per attirare a sé gli uomini, e i giovani in particolare, che in un mondo di dispersione dei valori avevano bisogno di una giuda, un maestro capace di parlare il loro linguaggio.
Nel 2005, la 39° Giornata delle Comunicazioni sociali fu dedicata al tema: I mezzi della comunicazione sociale: al servizio della comprensione tra i popoli. Il messaggio del Pontefice con cui si apriva ufficialmente la giornata inizia con una frase significativa della Lettera di San Giacomo: “E' dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione”. Nel messaggio si legge: “Le Sacre Scritture ci ricordano che le parole hanno un potere straordinario e possono unire i popoli o dividerli, creando legami di amicizia od ostilità”.
Benedetto XVI è un Pontefice che appare più riservato del suo predecessore, ma crede ugualmente molto all’importanza dei nuovi mezzi di comunicazione.
Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia è il tema affrontato nella Giornata delle Comunicazioni sociali di quest'anno, che si terrà il prossimo 31 maggio.
Il Santo Padre, come ogni anno, ha diffuso con anticipo (il 24 gennaio) il suo messaggio. Le sue riflessioni toccano tre concetti fondamentali: rispetto, dialogo, amicizia.
Al rispetto della dignità umana sono chiamati coloro che lavorano nella produzione e diffusione di contenuti, che devono “evitare la condivisione di parole e immagini degradanti per l’essere umano, ed escludere quindi ciò che alimenta l’odio e l’intolleranza, svilisce la bellezza e l’intimità della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi”.
Gli incontri nel “cyberspazio”, ad esempio, offrono la possibilità di un dialogo tra persone di differenti paesi, culture e religioni; “simili incontri, tuttavia, per essere fecondi, richiedono forme oneste e corrette di espressione insieme ad un ascolto attento e rispettoso”. La vita è ricerca del vero, del bene e del bello, ed è necessario non lasciarsi ingannare “da quanti cercano semplicemente dei consumatori in un mercato di possibilità indifferenziate, dove la scelta in se stessa diviene il bene, la novità si contrabbanda come bellezza, l’esperienza soggettiva soppianta la verità”.
La vera amicizia è una delle ricchezze più grandi di cui l'essere umano dispone, ed essa non va banalizzata, perché è fattore di crescita interiore. L'amicizia online non deve realizzarsi a spese di quella acquisita nella realtà di ogni giorno (scuola, lavoro, tempo libero), in quanto ciò potrebbe portare all’isolamento della persona e alla difficoltà di relazionarsi correttamente col prossimo.
In conclusione il Papa si rivolge ai giovani cattolici, invitandoli “a portare nel mondo digitale la testimonianza della loro fede” come gli Apostoli fecero a loro tempo.
In precedenza, altri Pontefici si erano espressi riguardo le potenzialità della comunicazione e dei nuovi mezzi con cui essa si realizza. Pio XII ne riconosce dei “doni di Dio” capaci di creare fratellanza; Paolo VI afferma che le nuove invenzioni offrono all'uomo un nuovo modo di venire in contatto con la verità evangelica e che la Chiesa sarebbe colpevole davanti al Signore se non ne sfruttasse le potenzialità.
I nuovi mezzi (oggi soprattutto internet) che rendono più facile la comunicazione, soprattutto nell’odierno contesto globale, aumentano la velocità e l’efficacia nell’acquisizione di informazioni, facilitando la crescita del sistema economico; accrescono la possibilità di scambî culturali, arricchendo gli uomini e dando la possibilità di stringere fratellanze solide e durature.
Crescono esponenzialmente, però, anche i potenziali effetti negativi: accesso a materiale pornografico e pedopornografico, violazione della privacy, diffusione di un certo tipo di gossip deleterio, scambio di materiale scavalcando il diritto d'autore, ecc.
Ma non possiamo rinunciare ai benefici dei nuovi media per timore dei rischi. E' l'uomo che “fa” il mezzo, sceglie le modalità con cui utilizzarlo e i contenuti da veicolare. E’ quindi l’uomo che ha l'obbligo di fare dei mezzi di comunicazione uno strumento di cooperazione in grado di creare legami di amicizia. Anche ponendo le regole necessarie, se si tratta di uomini che hanno incarichi di responsabilità.
La Chiesa e internet
Al di là dell’enunciazione dei principî, come si rapporta concretamente la Chiesa nei riguardi di internet?
Secondo il vescovo Mariano Crociata, segretario della CEI, siamo ancora in presenza di un'oscillazione tra esaltazione e diffidenza.
La Chiesa dovrebbe utilizzarlo per diffondere sempre di più la propria parola, e non rimanere indietro rispetto ad altri settori della società.
La realtà “virtuale” non può sostituire l’aggregazione reale, pienamente umana, costituita dalle attività liturgiche, pastorali, caritative, culturali delle parrocchie e delle comunità locali. Internet può però costituire una valida integrazione, per raggiungere persone nuove, diffidenti o frettolose rispetto ai tradizionali ambiti di incontro religioso; od anche persone costrette in casa, magari per problemi di salute.
Le istituzioni ecclesiastiche hanno bisogno di conoscere bene il mezzo, per adoperarlo al massimo delle potenzialità; usare un linguaggio appropriato è necessario per un utilizzo efficace del web.
Ad oggi la Santa Sede ha un proprio sito internet molto completo (www.vatican.va), contenente: i testi fondamentali della fede; i documenti scritti e i discorsi pronunciati dai Papi (da Leone XIII ad oggi), col loro profilo; i documenti degli organismi di Curia; gli appuntamenti ufficiali e liturgici; i servizi di comunicazione; le gallerie fotografiche; le visite guidate nei Musei Vaticani, nell'Archivio Segreto e nella Biblioteca Apostolica. Tutto in sette lingue.
Il Vaticano è presente da poco anche su YouTube, con un canale dedicato (www.youtube.com/vaticanit) che offre videonews e le immagini di tutti gli eventi vaticani.
La Conferenza Episcopale Italiana ha un sito (www.chiesacattolica.it) che è un vero e proprio portale: link alle Chiese locali di tutto il mondo; documenti, organizzazione e attività della Conferenza Episcopale Italiana; diocesi e parrocchie di tutta Italia (con incarichi, recapiti, dati statistici completi); media cattolici; link alle aggregazioni ecclasiali (laiche e religiose); eventi speciali; forum.
Sono presenti sul web anche molte diocesi del territorio nazionale. I siti diocesani sono principalmente divulgativi di notizie utili ai fedeli, per seguire la vita cristiana della comunità. E' interessante, però, notare come non siano presenti strumenti di aggregazione e di scambio di opinione come forum, blog o chat. Se il forum in qualche sporadico caso è utilizzato, chat e blog sono totalmente trascurati. E' anche opportuno notare la poca attenzione all'accessibilità e usabilità che consenta anche a persone con handicap di fruire in modo ottimale del sito.
Sono numerosissime, infine, e di carattere molto diverso tra loro, le iniziative su internet di singoli credenti, associazioni e movimenti, istituti di vita consacrata, società di vita apostolica, ecc.: un totale di circa 12.000 siti internet cattolici.