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Viaggi e motori - Il massone... dietro l'angolo
I luoghi e le strade disegnati dall’ideologia massonica Stampa E-mail
Significati aperti e nascosti dell’arte, dell’architettura, dell’urbanistica che ci circondano
      Scritto da Redazione
15/12/08
Madonnelle... e stemmi massonici
Madonnelle... e stemmi massonici
Perché una rubrica “Il massone... dietro l’angolo”?

Sovente passeggiamo per le nostre città (o anche per le città di altri Paesi) distrattamente, pensando solo alla meta da raggiungere o ai nostri problemi quotidiani. Anche quando cerchiamo di guardarci intorno con attenzione (ad esempio, in vacanza), spesso cogliamo solo l’aspetto superficialmente estetico degli arredi urbani: “bello/brutto”, “mi piace/non mi piace”.

Un’esperienza molto interessante è quella di guardare in profondità, di decifrare il significato che architetti e ingegneri hanno voluto attribuire ai loro edifici. Significa conoscere storia, cultura, tradizioni dei luoghi in cui viviamo o che visitiamo; ed anche le ideologie e le idee politiche delle classi al potere, idee che hanno condizionato e condizionano fortemente la nostra vita.

Le grandi religioni (tanto quelle antiche, quanto quelle moderne) hanno considerato l’arte e l’architettura strumenti per rendere gloria a Dio e per parlare apertamente agli uomini, per annunciare la propria fede e la propria visione del mondo.
Nel mondo cristiano, nei secoli in cui l’analfabetismo era ancora diffuso, l’arte era definita “il Vangelo dei semplici”, proprio perché il suo messaggio doveva essere trasparente e chiaramente comprensibile a tutti. Esistevano anche livelli ulteriori e più profondi di lettura (basati su colori, oggetti, simboli, personaggi che rispondevano a codici predefiniti) per il pubblico più colto; ma questi livelli erano sempre l’approfondimento dei significati apertamente proclamati, e non contenevano mai significati nascosti per eletti e iniziati (anzi, tali significati erano guardati con profonda diffidenza).

Anche l’arte civile è sempre stata esplicita e diretta al popolo.
Era così nei governi democratici (Grecia, Roma, comuni medievali), nei quali l’arte pubblica doveva esprimere i valori condivisi della convivenza civile.
Ma anche nei governi assoluti (monarchie, regimi “forti”, Stati totalitarî) veniva riconosciuta l’importanza di una certa dose di consenso popolare, e l’arte pubblica doveva veicolare la grandezza del sovrano o del dittatore, o l’ideologia della classe dominante.

L’arte utilizzata dalle dittature quale strumento di indottrinamento delle masse finiva anch'essa con l'avere - involontariamente e almeno in parte - una funzione di consapevolezza “democratica”. Infatti, quando i contenuti veicolati sono poveri, grotteschi, grossolani, negatorî della profondità dell’uomo, allora la loro espressione artistica e architettonica risulta sgradevole, grigia; risulta la negazione – in un’eterogenesi dei fini – dei valori stessi che vuole proclamare. Le tristissime opere urbanistiche dei regimi socialisti (o i palazzoni–dormitorio delle nostre periferie) ne sono un esempio illuminante.

A volte, però, i detentori del potere non sono immediatamente visibili e riconoscibili. Il potere può essere detenuto da oligarchie nascoste, che dissimulano i loro interessi o le loro ideologie perché sanno che sarebbero inaccettabili dal popolo. Sono oligarchie che si sono sempre mosse dietro le quinte della storia, ispirandosi in diversa misura alle derivazioni della cultura gnostica; e che negli ultimi tre secoli hanno trovato un collante ideologico e organizzativo nelle logge massoniche.

Queste oligarchie scelgono e impongono forme urbanistiche e architettoniche con significati oscuri, nascosti, nell’intento di operare una lenta azione di “pedagogia” delle masse. Un’azione che è dunque ancor più “antidemocratica” di quella dei regimi totalitarî.

A nostro avviso, se la libertà degli uomini è un valore condiviso, dev’essere condiviso anche l’impegno a fornire agli uomini stessi gli elementi di conoscenza che consentano un esercizio consapevole di questa libertà. Soprattutto se questi elementi di conoscenza non riguardano vicende private, ma il disegno delle nostre città, degli spazî in cui viviamo!

Da qui la nostra rubrica “Il massone... dietro l’angolo”, che vuole guidarci alla scoperta di quegli edifici e quelle strutture urbanistiche modellati sulla base dell’ideologia massonica. Edifici e strutture che spesso sono... dietro l’angolo, plasmano la nostra visione del tessuto urbano, e della vita sociale, senza che quasi ce ne accorgiamo.
Questa rubrica vuole quindi essere un contributo alla conoscenza dei luoghi e della loro storia. Ma anche - con un pizzico di ironia - uno stimolo alla vigilanza e alla consapevolezza, perché le oligarchie di cui parliamo agiscono anche oggi.



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