Gentile direttore,
molti commentatori hanno osservato che la scomparsa della rappresentanza parlamentare della sinistra comunemente definita estrema, avvenuta in conseguenza delle ultime elezioni politiche, è un fatto negativo.
Tale negatività potrebbe avere ripercussioni sul clima della piazza.
In sostanza si ritiene che una fetta dell’elettorato, non trovando rappresentanza in parlamento, si ritroverebbe ad esprimersi, probabilmente in maniera violenta, nelle piazze delle nostre città.
Questa preoccupazione non solo è stata subito prospettata all’attenzione della pubblica opinione nell’immediate valutazioni dei risultati elettorali, ma anche nel tempo successivo con autorevoli firme del mondo politico attuale.
Eppure, se è vero che una concezione nella quale tutte le componenti della società trovano una loro rappresentanza nelle istituzioni è sicuramente positiva, non può essere accettata l’idea (nemmeno insinuata) che se si rimane fuori allora si ricorre alla violenza.
Si evidenzia una concezione della democrazia non come libero incontro/confronto di proposte diverse, ma come occasione di incontro valido a certe condizioni (la rappresentanza) se tali condizioni non si dovessero verificare allora ci si sente liberi (giustificati) ad usare la violenza.
Questo è inaccettabile.
Accettare il gioco democratico significa rischiare che le proprie idee non vengano accolte dal corpo elettorale senza che questo significhi alcun tipo di minacce verso chi la pensa diversamente.
Dove andrebbe a finire una democrazia paurosa che assicuri la rappresentanza perché qualcuno minaccia chissà quali catastrofi?
Certo che, se tali affermazioni vengono da settori che non hanno esitato a candidare (e far eleggere) esponenti di organizzazioni terroristiche che hanno colpito l’Italia, qualche preoccupazione ci può essere.
Bisogna, però, ricordare che una cosa è la politica una cosa è la violenza mascherata da politica.
Se qualcuno immagina di far tornare indietro l’Italia, non si illuda, troverà certamente un paese unito ed una risposta concreta a difesa della democrazia.
La ringrazio per l’ospitalità.
Luigi Milanesi
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