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Caro Ferrara, i tempi sono prematuri Stampa E-mail
Lettera aperta al Direttore de Il Foglio
02/03/08

Gentile Direttore Ferrara,

Le scrivo per esprimere la mia (e di tanti altri amici con cui ho avuto modo di parlare) adesione e condivisione della battaglia che sta portando avanti. Proprio per questo Le rivolgo un invito a soprassedere dal presentare la Sua lista (per la moratoria contro l'aborto) alle prossime elezioni politiche.

Per le seguenti ragioni:

1) il brevissimo lasso di tempo che ci separa dalle elezioni rende impossibile la costruzione di quel progetto che Lei sta audacemente portando avanti.

2) Tra quaranta giorni si vota per il Governo del Paese, in una situazione economica e politica grave. Pertanto - credo anche giustamente – molti elettori, per i quali la battaglia per la vita è centrale (in barba alle ipocrisie sulla questione “di coscienza”), ma non esclusiva, saranno spinti a dare un voto per un governo forte che sappia fare uscire l’Italia da questa situazione.

3) Tra solo pochi mesi si vota nuovamente, per le Europee, con metodo proporzionale e con una soglia di sbarramento effettiva (tenendo conto del numero di parlamentari eleggibili) molto più bassa: un voto che ha anch’esso una valenza squisitamente politica, ma che offre possibilità di successo maggiori.

4) Se - come prevedibile - vincerà il centro-destra, la Sua (nostra) battaglia sarà penalizzata? No, anzi vi sarà terreno fertile per portarla avanti, pungolando le forze politiche sia sul piano politico-istituzionale sia su quello culturale. Se vincerà il centrosinistra, la Sua (nostra) battaglia ne sarà penalizzata? Quasi certamente sì; allora, non mi pare opportuno in questo momento presentare una lista che rischia di dividere i moderati e accrescere le possibilità che si avveri uno scenario negativo.

5) Peraltro, Le (mi) domando: se è vero che i temi della vita hanno una pregnanza politica (e, quindi, parlamentare) fortissima, la nascita di un partito tematico è lo strumento più idoneo per difenderli? Non potrebbero risultare più efficaci strumenti alternativi, come l’azione di lobbing (che si è dimostrata efficace per l’approvazione della legge 40), la richiesta ai partiti di “ospitare” proprî candidati, la concessione di un imprimatur ai partiti che sottoscrivano punti programmatici ben precisi?

6) Non essendovi le condizioni attuali, presentare ad ogni costo la lista significa bruciare la battaglia. Al contrario, se il progetto è serio e non un fuoco di paglia, si possono certamente aspettare solo pochi mesi, organizzandosi meglio e dimostrando ai dubbiosi che non si tratta di un’improvvisazione. Un periodo utile per poter aggregare le tante persone e realtà che condividono la necessità di un movimento politico che si faccia portatore di una cultura della vita. Questi pochi mesi sono necessari per costruire questo progetto sulla roccia.

In conclusione, proprio la delicatezza dei temi da Lei affrontati, il fatto oggettivo che Lei è diventato portabandiera di una battaglia, Le impone di agire con estrema cautela e responsabilità.
“Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: ‘Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.’ Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace” (Luca 14,28-32).

Non si tratta di rinunciare, tutt’altro; si tratta di portare avanti tutti insieme questo progetto con maggior forza. La ritirata del Piave per riorganizzare le truppe non segnò la fine, ma l’inizio della vittoria.

Grazie

Domenico Martino

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